nei limiti in cui è lecito ( si preciserà più oltre la necessità e il significato di questa riserva) porre a confronto le forme dello sviluppo assunto da l ... l'eco~omia italiana nel biennio 1955-56 con quelle che corrisponderebber o alla traduzione in atto del modello tracciato nello Schema Vanoni, due essenziali constatazioni: a) ad un accrescimento del reddito superiore a quello postulato dallo Schema e ad un accrescimento degli investimenti tale da addurre a d un rapporto effettivo investimenti/risorse maggiore del rapporto previsto nello Schema, si accompagna un aumento di occupazione inferiore anclie agli obiettivi fissati dallo Schema in corrispondenza del verificarsi dei su ddetti accrescimenti ad un ritmo inferiore (rispetto a quello realment e avutosi); b) all'incremento dell'occupazione verificatosi nei settori extra-agricoli il Mezzogiorno ha partecipato in proporzione decisamente inferiore a quella postulata dallo Schema quale condizione necessaria per avviare a soluzione gli squilibri esistenti tra Nord e Mezzogiorn·o. Indubbiamente può apparire strano che - al verificarsi in termini << più che soddisfacenti » di determinare condizioni imposte dal modello di sviluppo per il conseguimento di certi obiettivi - proprio gli obbiettiv i vengano mancati (18 ). L'apparente incongruenza può tuttavia spiegarsi chiedendosi se per caso le analisi comparative non trascurino qualche esse nziale condizione postulata - esplicitamente od implicitamente - dal mo -- dello medesimo; e se, pertanto, il mancato raggiungimento degli obiettiv i ( 18 ) Nel Rapporto ( cfr. pp. II e III e Tab. 4 di Mondo Economico, cit. ), constatato il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati dallo Schema in termini di << nuovi » posti di lavoro nei settori extra-agricoli - constatazione che, peral tro, si fonda su diversi criteri da quelli qui accolti, e cioè nell'ipotesi di u n accrescimento annuo costante in valore assoluto degli occupati addizionali - si contrappone il fatto che, grazie ad un << più rilevante sviluppo dell'emigrazione rispetto alle previsioni >> la disoccupazione è diminuita << con un ritmo pari a quello previsto nello &hema ». È chiaro che questa fortunata circostanza non può mutare il giudizio s ulle difformità tra sviluppo reale e modello di sviluppo: una maggiore emigrazione no n può costituire l'alternativa dello sviluppo dell'occupazione configurato nello Schema. L'essenzialità dei termini in cui l'assorbimento della disoccupazione dovrebbe avve nire secondo la logica d'ello Sche1na, è del resto esplicitamente riconosciuta dal Rapporto, poco pii1 oltre (loco cit., p. IV). [71] Bibloteca Gino Biarico
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