Nord e Sud - anno IV - n. 35 - ottobre 1957

ritmo al quale ciascuna di esse progredisce, rispetto alle posizioni iniziali (10 ). L'esemplificazione potrebbe continuare: ad ogni modo è chiaro che le contestazioni di giudizi tanto categoricamente ed aprioristicamente negativi non costituiscono titolo sufficiente a ritenerne delle previsioni ottin1istiche: e, si torna a ripetere, non sembra che al fenomeno dell'occupazione, in rapporto alle indicazioni dello Schema, sia dato quel peso cui il soggetto avrebbe ben diritto nella redazione di analisi comparative intese ad effettuare una sorta di << bilancio consuntivo >> delle « conformità>> rilevabili tra realtà e programmi. * * * A questo punto giova riassumere brevemente i termini nei quali vengono impostati, nello Schema Vanoni, i problemi dello sviluppo dell' occupazione e del reddito cui esso si intitola. La creazione di 4 milioni di posti di lavoro in un decennio - tutti nei settori extra-agricoli (industria e servizi) - viene postulata dallo Schema per far fronte ad un'offerta di lavoro netta, risultante dalla differenza tra un'offerta di lavoro glob.ale di 5 milioni e mezzo di unità lavorative (2.000.000 di unità provenienti dalle << nuove leve» di lavoro, 1.800.000 unità provenienti dalla disoccupazione all'inizio del decennio, 900.000 unità provenienti dalle forze di lavoro sottoccupate che passeranno alla disoccupazione vera e propria ed infine 800.000 unità provenienti dal- . la disoccupazione tecnologica che si determinerà nel decennio) ed un complesso di 1.500.000 unità lavorative che non verranno occupate, dal momento che in parte (800.000) saranno assorbite dall'emigrazione all'estero ed in parte (700.000) ,alimenteranno quella disoccupazione frizionale, alla fine del decennio, che viene ritenuta «normale». Al netto dei posti di lavoro da creare per il riassorbimento della disoccupazione tecnOlogica, quin- ( 10 ) È chiaro che quando i dislivelli assoluti iniziali sono amp1, un accrescimento comparativo anche largamente più ampio dei dati relativi al Sud, rispetto all'accrescimento contemporaneamente subìto dai dati relativi al Nord, non può evitare che i dislivelli assoluti crescano: ciò non autorizza, evidentemente, a sostenere che non sia in atto un processo di << riavvicinamento ». [66] Bibloteca Gino Bianco

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