Nord e Sud - anno IV - n. 35 - ottobre 1957

Un credito aperto La crisi di tanti intellettuali del Partito Comunista - iscritti e simpatizzanti - è un fatto che turba e deve turbare. Come giudicarla, come comportarsi di fronte ad essa? Esistono certo due possibilità, semplici: di considerarla come un ritorno del figliuol prodigo o - al contrario - respingere senz'altro uomini e avvenimenti col pretesto della diffidenza. Le due reazioni si sono già verificate, e non sappiamo quale di essa sia la più pericolosa: ma forse la pri1na anzi che la seconda. L'atteggiamento di chi rifiuta senz'altro, è solo conservatore e tende a lasciare le cose come stanno; ciò, almeno, non intralcia l'iniziativa di chi vuole capire e fare qualcosa. L'atteggiamento, invece, di chi senz'altro allarga le braccia in gesto fraterno, rischia d'essere falsamente progressivo, e di danneggiare seriamente, con una soluzione superficiale, la giusta condotta del problema. L'uscita di questi intellett11ali dal Partito Comunista sarà un fatto positivo per la democrazia solo se essi riusciranno a portare con sè - e i democratici ad accogliere - il valore autentico dell'esperienza compiuta. Se avverrà invece che gli anni di esperienza comunista si isteriliscano in un semplice aver vissuto psicologico (e magari letterario) o, peggio, in un carisma che qt1esti uomini ritengano di aver per sempre in se stessi, allora potremo senz'altro dire cl1e non s'è guadagnato nulla, e che la crisi non ha dato frutti; e chi oggi si pone davanti agli ex comunisti in atteggiamento conciliante e bonario (il passato è passato) sarebbe il peggior colpevole di questa dispersione. V'è un duplice modo d'intendere la parola « responsabilità »: uno, tfpicamente italiano, ipocritamente giuridico, per il quale responsabilità significa colpa - e cosi l'intendono sia quelli che rinfacciano, sia quelli che vogliono tutto dimenticato; l'altro - modo serio e morale, secondo il quale responsabile non è colpevole, bensi colui che può rispondere di ciò che ha fatto, perchè l'ha fatto e ne è stato il soggetto attivo. In questo senso, responsabilità significa ricchezza e valore. Perciò il problema degli ex comunisti intellettuali - che meglio servono se stessi e le idee non affrettandosi nel veloce tempo politico, bensì meditando e cercando con calma - è precisamente quello di rispondere di ciò che hanno detto, fatto e pensato in questi anni. Non sfuggire, ma cercare responsabilità; e noi, non sorvolare compiacenti, ma chiedere, cercare e criticare le responsabilità. In questo lavoro, non può esserci limite di false opportu11ità: se questi anni di storia sono stati qualcosa, è necessario vederci chiaro, senza scrupoli e remissioni. Solo una analisi attenta potrà salvare qualcosa di valido da questa débacle, se c'è. E solo un concetto assai meschino dell'utilità politica può far credere inopportuno il processo al passato di questi uomini, pel fatto che essi possono essere preziosi alleati della democrazia. Se davvero essi potranno essere tali, non sarà certo l'esame spassionato ed utile a tutti - a loro come a noi - [59] Bibloteca Gino Bianco

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