Nord e Sud - anno IV - n. 35 - ottobre 1957

' considerare cioè la funzione delle cosiddette armi convenzionali. Il libro di H. A. Kissinger, Nuclear weapons an,d Foreign Policy ( dove si sostiene la tesi che l'equilibrio nucleare, mentre a/,lontana il pericolo della guerra totale, aumenta la probabilità di guerre limitate, combattute appunto co11 armi convenzionali◄) ha rappresentatoper la stampa inglese il punto di partenza per una dimostrazione esauriente dell'esigenza di un più efficiente coordinamento, non soltanto militare, ma anche politico, fra i Paesi che aderiscono alla NATO:; e ad identica conclusione sono giunti W•illy Bretcher, ·della Neiie Zurcher Zeitung, nella sita relazione al congressodi Oxford dell'Internazionale·Liberale, e la conferenza organizzata a Bruges dal Collegio d'Europa e dalla Università di Pennsylvania. Un editoriale del Times ha ricordato agli americani che i Paesi della peri/eria atlantica non devono essere rafforzati solo in quan_tobasi militari, ma in quanto elementi strutturali del sistema. E infine negli ambienti americani si diffonde l'impressione che, alla riconvocazione del Congresso, verrà annullata la decisione presa in precedenza di un taglio alle spese militari; al tempo· stesso, il rafforzamento delle basi d'Oltremare, e quindi dei legami politici che derivano dal!'alleanza atlantica, torna a farsi sentire come una esigenza urgente e indisci-ttibile, come il polo di orientamento della politica del Dipartimento di Stato. Il colpo di stato verificatosia Damasco è giunto d'altra parte come un.a -ulteriore conferma sia del costante pericolo rappresentato dalla espansione sovietica, tutt'altro che rallentata, sia delle accresciute possibilità di quelle azioni militari limitate che si fondano sull'impiego delle armi convenziona/,i.L'operazione Globemaster per fornire armi alla Giordania si era appena iniziata che già Nasser accusava gli americani di imperialismo, mentre Nehru faceva trapelare la sua opposizione al gesto degli Stati Uniti; e que- ·..rtoserve a ricordare, un anno. dopo la crisi di Suez, che lo scacco anglofr~ncese sul Canale fu una sconfitta per tutto l'Occidente; e fu solo la prima crisi grave di una situazione che fatalmente attraverserà altre fasi drammatiche. Nella polveriera mediorientale molte micce sono accese ed il compito degli statisti occidentali è di spegnerle da soli, senza ricorrere cioè alla collaborazione della Russia, senza concedere al Cremlino la penetrazione in un settore che finora è stato sotto il controllo euro-americano. [4] BiblotecaGino Bianco

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