in piedi gridando d'entusiasmo e, tornata la calma, ogni rappresentante offrì la sua somma in quella stessa misura. In quel momento essi esprimevano concretamente la loro simpatia e la loro solidarietà a un villaggio convalescente, e la loro fiducia nella sua guarigione dopo una lunga malattia che era sembrata un'agonia senza speranza. SALVATORE CAMBOS u Dell'oro di Dongo Il processo di Padova sulla sparizione del tesoro di Dongo e la morte in misteriose e drammatiche circostanze dei partigiani «Gianna» e « Neri » - presunto contraltare, per taluno, al processo Montesi - non ha destato certo nella nostra opinione pubblica l'interesse appassionato dell'altro. Forse un italiano su cento ne ha seguito con attenzione le cronache. E la nostra stampa, che forse non sarà molto brava nel formare e guidare quell'opinione pubblica, ma nel fiutarne e secondarne gli umori è brava abbastanza, se non può trascurare un processo siffatto, e deve recarne resoconti di una certa ampiezza, tuttavia non ha messo nella bisogna un impegno appena appena comparabile all'ardore che ancora pochi anni or sono alimentava le polemiche sull'argomento. Le note più risentite sono state, come è ovvio, quelle apparse sui giornali e periodici comunisti e imparentati, da una parte, e fascisti o della « destra nazionale », dall'altra: chè gli uni e gli altri tendono a dimostrare che il processo di Padova è un processo alla Resistenza. (Forse è inutile dire che i resoconti dei « nostalgici » sono stati in gara a infiorarsi di spunti, quanto involontariamente, tanto irresistibilmente comici, e che il primato in questa gara è toccato quasi sempre al Roma, come del resto è naturale che sia, data la natura del foglio, che è un vero « fuoriclasse » in questo campo. Esso, è vero, è già in partenza fortemente avvantaggiato sui concorrenti, nel dover dimenticare che Vittorio Emanuele ed Umberto non venivano propriamente esaltati dalla repubblica di Salò; ma non vive di rendita sul vantaggio iniziale. Basti dire che l'oro di Dongo è stato spesso l'argomento suo principe per ammonire la D.C. contro le tentazioni clell' « apertura a sinistra », quando pure non sembri che s'insinui, magari nello stesso numero, che poi i democristiani e i loro ex alleati nel quadripartito, in quell'oro, debbono aver affondato essi stessi le mani). La stampa d'informazione ed «indipendente» di formula pitt o meno centrista, specialmente nel Nord, ha tentato in genere di mettere in luce le responsabilità dei comunisti, salvando la Resistenza nel suo complesso; ma, più sovente, nel Sud, d'altro non è sembrata preoccupata che di trovare più lettori, indulgendo con particolare compiacenza alla coloritura di quelle circostanze, marginali rispetto al processo, ma atte a stuzzicare la curiosità del- [56] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==