certo è che, come strumenti didattici, questi libri sono senz'altro ottimi. E soprattutto, con libri simili il giovane francese può uscire dalle scuole secondarie con un'idea chiara e convincente di ciò che è successo nel monclo appena una generazione fa, e di cui portiamo ancor oggi le conseguenze; può quindi capire, assai più di quanto Io possa il suo collega italiano, il perchè di certi atti o fatti di cui gli recano notizie il giornale o la radio o la televisione. Purtroppo, in Italia, la cultura storica (che è poi cultura civile) sugli avvenimenti recenti è ciò che più fa difetto ai nostri studenti, nel momento in cui sono licenziati dalle scu·ole medie superiori. I migliori « maturati » dei nostri licei e delle altre scuole sanno che cosa fecero Annibale e Pompeo ma non ciò che fecero Lenin e Hitler, sanno come e perchè Carlo Magno sali al trono ma non come e perchè scoppiò la seconda guerra mondiale. Tocca alla buona volontà dei singoli insegnanti o di singoli studenti l'informare o l'informarsi su ciò che è capitato una dozzina d'anni fa; in difetto, la lacuna d'informazione sarà colmata dai triti pregiudizi, dagli stolti luoghi comuni di eredità nazionalfascista, in cui si avvolge pigramente la nostra borghesia. (Due anni fa il Ministero della P.I. fece distribuire agli alunni dell'ultimo anno delle scuole medie superiori l'opuscolo di Luigi Salvatorelli « Venticinque anni di storia, 1920-'45 », Firenze 1955. Sarebbe opportuno che l'iniziativa diventasse per così dire permanente, sotto forma di adozione obbligatoria di questa o di simili pubblicazioni). Dovremo dire che, al tempo del fascismo, sotto questo aspett·o le cose andavano meglio? La storia contemporanea, le contemporanee dottrine eco• nomiche e !'·ordinamento dello Stato erano presentati attraverso deformazioni e storpiature, ma, almeno, si destava nei giovani l'interesse per i problemi collettivi della società e della nazione. Chi aveva spirito critico poteva riceverne impulso a proseguire da sè. Ora i giovani sono des·olantemente indifferenti alla vita politico-sociale che li circonda: e lo sor10 anche perchè nessuno li guida a conoscerla (eloquenti a questo prop·osito i risultati di un'inchiesta promossa da « La Stampa » di Torino, pubblicati il 24 agosto 1957). Le intemperie stanno riportando alla luce, sui muri delle nostre case, le scritte del ventennio, che d·odici anni fa furono frettolosamente ricoperte con un po' di calce. Chi risponderà ai giovani, quando ne chiederanno il significato? ROBERTO BERARDI [46] Bibloteca Gino Bianco ..
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