dopo l'adesione recata a Lauro dall'on. Bonino, un certo impinguamento del PMP a spese del PNM >>;il quale PMP, però, in Sicilia, << non è molto forte, non sembra abbia potuto raggiungere ancor~ quella organizzazione che possa autorizzarcì a prevedere un successo come quello sardo>>. Da tutte queste notizie, riassunte qui molto sinteticamente, sembrerebbe convalidata l'ipotesi che l'estensione dei termini della operazionegiunte al piano del governo nazionale abbia consentito al PNM e al MSI di ristabilire un minimo di equilibrio, di rallentare l'espansione del !aurismo ai loro danni, magari di annullare o di ridurre l'impulso che al laurismo veniva dal successo delle « regionali >>sarde e che a sua volta sembrav,a correggere l'impulso che ai vecchi partiti di estrema destra era venuto dall'insediamento nelle maggioranze amministrative. Fra tutti questi impulsi che reagiscono l'uno sull'altro non si può arrischiare più di una cauta previsione per il 1958: il risultato complessivo delle destre non s,arà gran che diverso da quello del 1956; esse registreranno una nuova sconfitta, e cioè una sensibile flessione rispetto alle percentuali conseguite nel '52 e nel '53; tale flessione però può essere co11tenuta, p11ò risultare persino minore di quella che le destre hanno registrato nel '56, perchè l'operazio11e-giunte e l'insediamento del governo Zoli hanno giocato a loro favore. Si ,aggiunga che non sarà certo il PLI ad avvantaggiarsi della flessione delle destre, quale che ne sia l'entità: era un luogo comune accreditato fra la stampa del Nord quello che assegnava al PLI l'eredità dei voti monarchici, i quali si disputano al Sud e non ~l Nord; e quanto al lau.. risma, certo esso guadagnerà voti nei confronti del PNM e del MSI, del PLI, della DC, magari anche delle zone marginali dell'elettorato comunista; ma non tanti voti da compensare le perdite complessive delle destre, da restituire a queste una percentuale totale di voti paragonabile a quella del '53; ed è tutt'altro che esclusa la possibilità, ir1C,ampania per esempio, di un deflusso di voti dal !aurismo al comunismo, perchè quest'ultimo conserva una notevole capacità di presa sul sottoproletariato. Il conto finale di queste previsioni può essere saldlato considerando i guadagni che verranno alla DC: minori di quanti sarebbero stati senza l'operazionegiunte. Così in definitiva la fluidità dell'elettorato meridionale di centro-destra, che è potenzialmente fortissima, potrebbe anche dar luogo a limitati spostamenti: limitati incrementi della DC, limitate flessioni del PNM [35] Bibloteca Gino Bianco
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