dronale, imponessero a quel partito un segretario di loro fiducia: occorreva anche che questi fosse capace di mutare effettivamente volto al partito, che venissero eliminati al Nord come al Sud anche i più moderati fra coloro che avevano dato origine al partito in tempi di Resistenza e con « pregiudizi crociani » : Coda e Villabruna dopo Cattani e Carandini, forse Cortese e Cocco Ortu dopo Coda e Villa bruna; anche gli uomini di tradizione giolittiana dopo quelli di tradizione amendoliana. C'è da ritenere che effettivamente nella prossima legislatura il volto del PLI sarà del tutto mutato e forse le premesse della fusione col !aurismo saranno state tutte realizz.ate. Del resto è stato sempre fin troppo evidente che la politica instaurata dall'on. Malagodi può consentire ai liberali di guadagnare i pochi voti di cui l'estrema destra dispone da Roma in su, e forse un certo numero di voti sulla destra della DC, sempre nei collegi settentrionali; ma è stato pure altrettanto evidente che quella politica avrebbe portato alla perdita, o per lo meno .alla mancata espansione, delle posizioni liberali nel Sud. Cosicché vittime di tale politica potrebbero essere anche quegli esponenti liberali del Sud di provenienza qualunquistica, residui del consolato di Lucifero, che hanno sempre auspicato la liquidazione del liberalismo antifascista per far luogo a uno pseudoliberalismo padronale. Tutto ciò però non vuol dire che i voti liberali del Sud saranno ereditati in blocco dal laurismo: ve ne saranno che si aggregheranno all'elettorato democratico e ve ne sar.anno pure che trasmigreranno più lontano; e soprattutto l'uscita dal governo contribuirà non poco a disperdere in varie direzioni i voti che ubbidiscono solo ad una vocazione clientelistica. Ma non è tanto la questione dei voti che saranno con ogni prob,abilità perduti dai liberali nel Sud quella che· conta maggiormente; bensì la questione dei voti che i libe~ali non potranno conquistare e qualificare ' sulla destr.a, recando così un proprio consistente contributo alla costru~. zione di un migliore equilibrio nel Mezzogiorno. Voti, cioè, che sareb- ~ero stati alla lunga conquistati e qualificati, in buona parte, ove il PLI fosse rimasto sulle posizioni che erano la causa e l'effetto dell'unificazione di Torino e che consentiv,ano appunto di ricondurre sanati alla democrazia quei settori della opinione .pubblica meridionale che, per ef-• fetto di complesse vicende, si erano ammalati di nazionalismo, di qualunquismo, magari di giacobinismo. [30] Bibloteca Gino Bianco
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