Nord e Sud - anno IV - n. 35 - ottobre 1957

polemicamente, se non un'identificazione, per lo meno un fronte unitario del socialismo democratico con il comunismo di Krusciov. Se l'on. Fanfani ha, dunque, valide ragioni politiche che giustificanola sua impostazione, per lo meno discutibile ci sembra l'opportunià che l'on. Nenni la riprenda ed in sostanza l'accetti. Nel parlare al Comitato• Centrale, il Segretario del PSI, pur capovolgendo naturalmente i termini della polemica interna, ha infatti affermato: « Dal punto di vista generale dello sviluppo del movimento operaio mondiale e della distensione noi sottoline€\mmo a suo tempo l'importanza che assumeva la revisione aperta dal XX Congresso di ]\tf osca st1lle acquisizioni dello stalinismo nella dottrina, nel metodo, nella prassi ... Nella contradditorietà del processo di sviluppo della liberalizzazione e della democratizzazione è emerso il dato della sua ineluttabilità ed irreversibilità. È emerso cioè come il movimento verso forme nuove e necessariamente diverse, da paese a paese e da sistema a sistema, di libertà e di democrazia, nasce dalle condizioni di progresso industriale, culturale, economico create dalle rivoluzioni proletarie. Anche i recenti mutamenti nella direzione politica del PCUS confermano la irreversibilità del movimento. Di questi mutamenti ... noi sappiamo poco o nulla. Epperò la vittoria di una linea politica su un'altra non è mai un fatto accidentale o legato al solo metodo. Se, messo in minoranza o in difficoltà al Praesidium del partito, l'attuale gruppo dirigente sovietico ha avuto con sè la più vasta e rappresentativa assise del Comitato Centrale, è perchè esso interpreta meglio di altri e più compiutamente la corrente della democratizzazione e della liberalizzazione inerente alla fase attuale del progresso economico dell'Unione Sovietica e alla aspirazione delle masse ». (Dalla Relazione dell' on. Nenni sull'Avanti! del 18 luglio '57). Probabilmente l'on. Nenni prendeva di mira piuttosto l'ala filocomunista del suo partito che non la realtà della situazione internazionale, e, parlando di liberalizzazione e di democratizzazione in URSS polemizzava con l'on. Togliatti e con l'on. Pertini per affermare il principio della strada nazionale al socialismo, e non dimenticava certo qualche suo precedente più cauto giudizio sul significato della lotta per il potere nel Cremlino. L'on. Nenni, nella sua polemica con il PCI e con i filocomunisti del PSI si sforza troppo spesso di cercare il fondamento dell'autonomia del socialismo italiano da Mosca nella dottrina e nelle parole dei successori di Stalin, e dimentica (o ere-de più utile e più facile dimenticare) che il socialismo deve rivendicare l'autonomia in nome di una scelta democratica, [12] Bibloteca Gino Bianco

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