Nord e Sud - anno IV - n. 35 - ottobre 1957

blema concreto si sarebbero schierati col governo che essi avversavano. La divisione era tra i partiti e all'interno di ogni partito, era nell'animo di ogni francese: e com'è naturale che capiti in questi casi, ci si aggrappava consapevolmente o no ad ogni più piccolo avvenimento che consentisse di evitare una decisione tanto difficile e penosa. L'orizzonte internazionale, dopo l'armistizio in Corea, pareva decisamente e durevolmente schiarito e gli evidenti mutamenti della politica interna russa che avevano seguito la morte di Stalin, sembravano confermare le timide speranze. Il dittatore, che aveva tenuto la scena per tanti anni concentrando su di sè l'attenzione di tutti e che aveva quasi fatto figura dell'Algatocle tiranno siracusano del Machiavelli, era caricato di tutte le colpe, fatto responsabile unico dei disegni imperialistici: ed ora che egli non era più, ora che una nuova generazione meno spregiudicata e scaltra, meno forte nel paese e meno abituata ad imporre il suo assoluto volere, ne aveva preso il posto e doveva prenderne le responsabilità, sembrava agli uomini, i quali per loro natura non vogliono disper.are e piuttosto inclinano a tenere ·per certe le cose che vorrebbero, che tutto fosse mutato. Si osservava altresì che le condizioni di crisi appena disegnatesi dell'agricoltura sovietica imponevano una più sorvegliata prudenza nei rapporti internazionali e si insisteva che la promessa di Malenkov, fatta all'indomani della morte de] dittatore, che il nuovo governo avrebbe fatto il possibile per miglior.are il livello di vita dei cittadini, era un fatto addirittura rivoluzionario; si rilevava finalmente che lo stesso Stalin aveva provveduto a porre il meccanismo che .avrebbe spazzato via a lungo andare le forme patologiche del regime, poichè il forzato processo di industrializzazione si era accompagnato al progresso dell'istruzione e al naturale aumento dei bisogni, sì cl1e terminato lo sforzo per la guerra e quello per la ricostruzione più immediata in tutti si .affermava un ovvio desiderio di allentare certi freni troppo gravi. Dalla Conferenza di Berlino, dal primo grande incontro internazionale successivo alla morte di Stalin, pareva dunque che dovesse nasce il grande tornante della politica mondiale. Pure tutte le speranze dovevano andare deluse e lo svolgimento della Conferenza doveva dar ragione a coloro che pensavano che per il momento la Russia non aveva .alcun interesse ad un ragionevole compromesso e che il suo preminente desiderio era quello di favorire con tutti i mezzi una disiocazione dell'allenza occidentale. Il Ministro degli Esteri fran-- [119] Bibloteca Gino, Bianco ,

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