Nord e Sud - anno IV - n. 35 - ottobre 1957

di Berlino tra Occidente ed Oriente fece balzare improvvisamente agli occhi di tutti questo isolamento e impose imperiosamente una scelta. La proposta di Robert Schuman per un mercato comune europeo del carbone e dell'acciaio rappresentò il tornante della politic;i francese verso la Germania: nella mente dell'uomo di frontiera questa unificazione economica parziale si atteggiav,a come la prefigurazione dell'Europa politica, di quella comunità europea nella quale la pacifica convivenza francotedesca sarebbe diventat.a una realtà d'ogni giorno. Una politica insomma interamente nuova, mettendo da parte ogni sorta di risentimenti e i timori e le ormai assurde fantasie di un ruolo di suprema potenza mondiale alla pari dell'Inghilterrp o degli Stati Uniti o della Russia, sceglieva per la Francia l'altro assai più consono alle sue forze attuali e più concreto e realistico di iniziatrice della rivoluzione europea. E sarà necess,ario avvertire subito che tale politica era forse sentita più vivacemente da larghi settori del ceto dirigente che cl.all'intero paese, nel quale era ancora assai forte , l'inquieta diffidenza cui si è accennato: un divario tra opinione pubblica e politici responsabili che richiama alla mente l'impegno di esp,ansione coloniale di un Ferry, perseguito contro un Parlamento ed un paese ad esso ostinatamente ostile perchè ancora interamente posseduti, nei decenni immediatamente successivi al '70, cl.allo spirito di rivin,cita, ancora ossessionati dalla ligne bleue des V osges, un'espansione, tuttavia, che diede alla Francia un impero. La proposta di Pleven di un esercito integrato europeo si poneva nella scia della politica coraggiosa di Schuman: non era soltanto una manovra per impedire quel riarmo della Germania che gli americani chiedevano con poco prudente frettolosità, non era un modo di eludere una decisione che la congiuntur.a internazionale particolarmente minacciosa imponeva, ma era l'abile tentativo di inserire in un gioco che pareva già tutto fatto f esigenza permanente di una struttura europea. Non ·si deve credere però che questo fosse soltanto il frutto di ciò che in giorni più vicini è stato chiamato con animosità polemica il « dommatismo europeistico >>. Quei politici, per lo più di parte cattolica, che patrocinavano la soluzione dell'esercito integrato facevano piuttosto, della realpolitik che della politica ideologica: essi si rendevano conto (e i fatti hanno dimostr,ato che 110n erano poi tanto cattivi profeti) che si sarebbe pur sempre giunti ad un riarmo della Germania e preferivano saggiamen- [114] Bibloteca Gino Bianco

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