che maggiormente la tormentavano, quello del conflitto indocinese, la Francia du11que poteva guardare al prossimo avvenire con minore pessimismo se non addirittura con qualche buona speranza. III. LA FRANCIA SOLA La Conferenza di Berlino, tuttavia, voleva essere innanzi tutto quello in cui si sarebbe dovuto risolvere definitivamente il problema tedesco. Malgrado il f.atto che molte formule politiche fossero state suggerite, mal- ,grado anche che un trattato internazionale, quello della Comunità Europea di Difesa, fosse stato sottoscritto da un governo, la Francia sembrava ~ncora esitante, nell'inverno del '54, nella scelta di una politica per la Germania. Le posizioni contrastanti si .erano ancora una volta affrontate al Parlamento in un ampio dibattito che aveva ,avuto luogo al,la fine del novembre '53 e le discussioni s'erano bensì chiuse col voto di un ordine del giorno favorevole al governo; ma in realtà tutto pareva ancora estremamente fluido e l'esortazione ai ministri responsabili affinchè perseverassero nella politica di impegno europeo non aveva nulla di veramente decisivo dal momento che, per non provocare una crisi, la maggior parte degli appartenenti ai gruppi di destra, decisamente ostili alla C.E.D., l'avevano approvata senza nascondere le loro gravi riserve. In verità, al di là dei fiumi di parole dei comunisti sulla rinascita di una Germania nazista; al di là del nazionalismo di destra che mal nascondeva le pressioni dei grandi interessi dietro la cortina fumogena della grandeur de la France; al di là di tutto ciò, v'era nell'animo di ogni fran- .cese una grave inquietudine, un'angosciata incertezza sull'atteggiamento da prendere verso il « vicino tedesco>>.Non era soltanto - si è già accennato di sopra - il riflesso istintivo dell'avversione verso un paese che negli ultimi ottant'anni aveva occupato più volte il suolo francese o il rancore tenace pei massacri e le crudeltà e le distruzioni di ricchezze o il complesso per essere nell'ultima prova risultati inferi ori: sentimenti pur essi a loro modo ragionevoli o a1meno umanamente plausibili. V'era anche qualcosa di più profondo e complicato: ogni francese sentiva al fon.do di se stesso l'antagonismo alla Germania (o se più piace della Germania) come un fatto ancestrale, una costante di tutta la sua storia, un insolubile contrasto dei due génies nazionali, che ben si sarebbe potuto esprimere [112] Bibloteca Gino Bianco
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