Nord e Sud - anno IV - n. 35 - ottobre 1957

II. DALL'INDOCINA A BERLINO Il 6 gennaio 1954, in seduta straordinaria, il Parlamento accordava la fiducia al governo Laniel e approvava il bilancio e il nuovo programma di politjca generale: non si trattava certo di un dono di Epi{ania che i deputati francesi faceva110 al massiccio Presidente del Consiglio, uscito alquanto screditato dalla contesa per la Presidenza della Repu·bblica. In realtà il governo beneficiava di una favorevole congiuntura economica e soprattuto di una congiuntura politica che era ,a suo esclusivo vantaggio. Il Laniel aveva potuto farsi forte della propria sconfitta dei giorni precedenti e del significato politico di tutta la vicenda e chiedere alla sua potenziale maggioranza di rifiutare le facili imboscate dell'astensionismo e di prendere posizione chiaramente. Questo discorso, tradotto in parole più chiare, voleva dire innanzi tutto eh.e dall'inizio della Legislatura, attraverso numerosi governi, la conversione a destra dell'equilibrio politico s'era sempre più accentuata e aveva proprio adesso trovato una sorta di consacrazione nell'elezione presidenziale: se quindi qualche settore della maggioranza avesse preso la responsabilità di rovesciarlo, avrebbe preso altresì la responsabilità di condurre anche ad un rovesciamento dell'equilibrio politico a tutto vantaggio della sinistra. Perciò la massima parte degli ex-gollisti dell'U.R.A.S., che mordevano il freno con impazienza e subiv,ano a fatica la politica estera del governo, ritenne opportuno rinviare un'eventuale chiarificazione della situazione e allinearsi con gli indipendenti e i contadini e soprattutto con gli aborriti europeisti del M.R.P., anche se fuori del Parlamento gli stessi uomini continuarono a non fare ,alcun mistero sulle effettive intenzioni che li animavano e trascorsero fino a partecipare con un'attiva presenza alla campagna anti-C.E.D. dei • • comun1st1. V'era, inoltre, la comprensibile e giustificata preoccupazione, ,avvertita in tutti i settori del Parlamento, di non restare senza rappresentanti responsabili proprio nel momento in cui doveva aprirsi la Conferenza di Berlino, convoc,ata con grande fatica e dalla quale molti s'attendevano benefici risultati distensivi, se non addirittura quei rovesciamenti verticaìi di situazioni che avrebbero consentito di evitare le opzioni fondamentali che portavano il nome della Comunità Europea di Difesa e del riarmo della Repubblic,a Federale Tedesca. Tuttavia per giudizio comune aìla [102] Bibloteca Gino Bianco

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