Nord e Sud - anno IV - n. 35 - ottobre 1957

un nuovo iman dei credenti: qualche giorno dopo Sidi Mohammed Ben Youssef p,artiva per la Corsica. La cosa peggiore non era tanto che questa deposizione fosse contraria ai trattati; e neppure, come fu da alcune parti osservato, che la designazione del nuovo sovrano non avesse alcun fondamento religioso, essendo el Glaoui macchiato del peccato di prossenetismo e_quindi impuro secondo le leggi del Corano. Entrambe queste afferma~ zioni potrebbero essere revocate in dubbio; ma quello che non si può in alcun modo discutere è che la deposizione del Sultano non risolveva nulla. Il nuovo sovrano sarebbe riuscito perfettamente inutile ai fr~ncesi fino al giorno in cui non avesse avuto dietro di sè il suo popolo, OISsiafino al giorno in cui, imitando il predecessore, non avesse cominciato ad atteggiarsi come portatore delle istanze nazionalistiche. Il genio politico degli amministratori e dei coloni, unito a quello di un maresciallo di Francia, non avrebbe potuto avere altro risultato che di eliminare gli inter- . locutori di un dialogo e di rendere ancora più grave la crisi dei rapporti franco-marocchini. Le ripercussioni in seno al governo si sono accennate, e parlarne più a lungo ci porterebbe troppo lontano; giova però aggiungere che l'impres-- sione degli avvenimenti sull'opinione pubblica francese fu enorme. Il brutale i11tervento fu come un reciso colpo di forbici che tagliò gli ultimi legami tr,a il ceto dirigente in quel momento investito dalla direzione della cosa pubblica e larghi settori di opinione. Per non fare che un esem-- pio soltanto, da quel momento la polemica del Mauriac contro il governo Laniel e soprattuto contro il M.R.P. divenne più acerba e senza esclusione di colpi. Nel seno dello stesso partito c,attolico vi furono numerose riserve e scatti di impazienza e grida di allarme; e parve a molti dei militanti e dei simpatizzanti che i ministri repubblicano-popolari avessero in certo senso tradito la dottrina del p.artito su quel punto così delicato, e compromesso la soluzione della questione africana nei termini che Robert Schuman aveva indicato anni innanzi per il problema tunisino e che non si erano allor,a potuti tradurre in pratica per l'opposizione dei radicali e di altri conservatori. L'opposizione della S.F.I.O. divenne intransigente e si alimentò di nuovi motivi, poichè anche i socialisti avevano su questo punto una dottrina precisa e una politica conseguente, quelle stesse che Léon Blum avev,a tentato di porre in atto nel suo effimero governo del 1947. [100] Bibloteca Gino Bianco

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