e altre se ne attribuiscono al.laPresidenza della Repubblica. Non è certo un ostacolo alle pressioni extrami.niisterialiil sen. Zoli, malamente in equilibrio su un Governo che ha avuto una nascita incerta ed a cui si consente una squallida esistenza perchè va verso una morte tanto sicura quanto imminente; e l'on. Pella, il cui nome è legato alla più penosa manifestazione di politica nazionale del dopoguerra - al discorso del Campidoglio e alle baionette per Trieste - l'on. Pella, troppo preoccupato di dare ragione a tutti e di non dare torto a nessuno, potrà al massi·mo constatare, prima o poi, che conciliare la politica europeistica e la « dottrina mediterranea>> è molto più difficile che fare una lunga dichiarazione su questo o quel problema senza far capire la propria opini o.ne in materia. Il viaggi·o in Persia è stato dunque il risultato della carenza del Go-'· verno e delle pressioni e~traministeriali .sulla nostra poli"ticaestera. Preannunciata da « dichiarazioni di pri·ncipio », anticipata dai contratti del Presidente dell'ENI, la visita del Presidente della Repubblica a Teheran ha certamente soddisfatto i desideri di coloro che, come a Sestrières r on. Folchi, avevano chiesto << una visione pi·ù autonoma del!'alleanza atlantica>>.. Ma dal viaggio in Persia·è venuto anche un pericolo di deterioramento dei nostri rapporti con le capitali occidentali·. Mentre il Popolo seguiva con smarrimento il volo dei Globemasters· verso la Giordania e quasi gri·dava al tradimento vedendo gli Stati Uniti adottare una politica di forza nel Medio Oriente (dove finiscono le illusioni dell'anno scorso, dell'asse Roma-Washington, del filo diretto Casa BiancaPiazza del Gesù?), da fonti « molto autorevoli» si ingiungeva alla stampa di mini·mizzare gli scopi politici del viaggio presidenziale. All'ultima oraT mentre la tensione in Siria cresceva pericolosamente,. ci si cominciava a rendere conto che la « mediazione » italiana non è nemmeno pericolosa, è velleitaria. Si preferiva insistere, quindi, sulla penetrazi·one economica, sul posto al sole per il lavoro italiano, sugli scambi culturali. Troppo tardi. L'abbinamento della penetrazione economica e della mediazione politica era già diventato oggetto di allarmato interessamento da parte della stampa più autorevole del mondo occidentale. L'azione del Presidente dell'ENI non si è conclusa nel clima rzlrervatod'un contratto -di affari, ma è stata accompagnata con risonanti dichiarazioni di principio sulla [8] Bibloteca Gino Bianco
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