Nord e Sud - anno IV - n. 34 - settembre 1957

Questo principio, del resto, è ~almente ovvio da venir condiviso anche da coloro che dirigono le sorti del turismo locale: ma nessun passo concreto è stato finora fatto verso la sua realizzazi0ne. Bisogna però riconoscere che il problema non è così facile come sembrereb,be a prima vista. Occorre ri~ fl~.tteresu quello che è uno dei più tipici fenomeni del turismo napoletano: la brevità della stagione turistica. A Napoli il turismo fa registrare cifre soddisfacenti al massimo grado in determinati periodi dell'anno - vacanze di Pasqua, vacanze di Natale e mesi estivi - mentre per il resto, esso ristagna in una situazione alquanto precaria. Nei mesi di alta affluenza si è verificato che le attrezzature alberg·hiere risultano di gran lunga insufficienti; nel periodo invernale, esse versano, al contrario, in un cronico stato di crisi; di guisa che il potenziamento delle attrezzature ricettive, mediante la costruzione di nuovi alberghi e pensioni, comporterebbe necessariamente un ulteriore aggravamento delle crisi nei mesi invernali. Di fronte a tale ostacolo, gli organi responsabili del nostro turismo hanno per anni incrociato le braccia: ad un certo punto, essi hanno creduto di superare la difficoltà disinteressandosene e dedicandosi all'attuazione di una politica che, fortunatamente, ha avuto il merito di essere molto male impostata: diversamente, ess,a avrebbe avuto il risultato di fare affluire a Napoli, nei mesi di alta stagione, nuovi turisti, che proprio non si sarebbe saputo dove e come sistemare. Un aspetto del fenomeno turistico che, al contrario, organi comunali hanno completamente dimenticato di considerare è quello del cosiddetto << turismo sociale». Negli altri ,paesi dell'Europa Occidentale, lo sviluppo di questa nuova tecnica ha portato ad un vero capovolgimento delle concezioni relative alla politica del turismo. È facile indi~are esempi probanti, come quello della Germania Occidentale, che ·ha visto moltiplicarsi annualmente il numero dei suoi visitatori grazie allo straordinario sviluppo impresso appunto alle attrezzature ricettive per il turismo di massa. In Italia, invece, e nel Sud in particolare, le nuovi correnti di turisti - correnti, s'intende, i cui componenti non sono certo in grado di risolvere da soli la situazione economica di un'isola o di un piccolo centro balneare, cos1come avveniva nei quasi biblici ricordi dei nostri nonni - non trovano, per il momento, quella ospitalità e quella ricettività che sono caratteristiche invece dei Paesi dell'Europa Settentrionale. Ciascuno di questi turisti << di massa >>, che si sono straordinariamente [96] Bibloteca Gino Bianco

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