La fluidità dell'elettorato italiano di Francesco Compagna e Vittorio de Caprariis Come è noto, elezioni amm•inistrative parziali si sono tenute quest'anno dall'inizio della primavera fino alla fine di giugno; e, come è noto, i risultati di tali elezioni, talvolta contraddittorii, sovente inaspet~atii,sono passati subito al centro della polemica politica, ed ognuno vi ha voluto vedere confermata non solo e non tanto l'esattezza delle sue previsioni, ma soprattutto l' eccellenz,a della politica preconizzata o posta in atto. Ora, siffatti << campioni » elettorali questo hanno di proprio, che possono servire a dimostrare tutte le tesi. Già sulla possib,ilitàdi confrontare i dati delle consultazioni elettorali amministrative che si tengono in tutto il paese coi dati di quelle politiche, e sulla validità di tali confronti, si possono sollevare dubbi in parte legittimi. Qu,ando poi si considerano cifre che incidono per il 2-3% sulle cifre nazionali si deve ammettere che i dubbi cedono il luogo alla certezza. Confessiamo di aver ammir,ato l'interessato entusiasmo o la candida preoccupazione con cui si è data per risolta la crisi del P.C.I. dopo il cosiddetto test di Cremona, salvo a rimetterla in discussione dopo le elezioni regionali sarde; lo sgomento o la gioia con cui si è constatato che la D.C. guadagnava implacabilmente voti, salvo poi a sospirare di sollievo o di amarezza quando le medesime elezioni sarde hanno dato quella che è parsa una controindicazione. Per la verità il primo insegnamento che c'è da trarre da queste elezioni parziali non è di ind,icazione o di previsione, ma è di politic~ generale: sarebbe opportuno, indispensabile non sottoporre il paese e la politica dei governi allo s~illicidio di risultati che si protraggono per mesi e mesi; sarebbe opportuno, indispensabile concent~are tutte le elezioni parziali a cui si deve provvedere per sciogl1mento de1 consigli comunali o provinciali in una sola domenica all'anno. I governi [7] Bibloteca Gino Bianco
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