Nord e Sud - anno IV - n. 34 - settembre 1957

Vanoni prevede lo spostamento del 10 per cento dei lavoratori dell'agricoltura ad altri settori, si dichiara poi, più avanti, decisamente favorevole ad un incremento dell'emigrazione transalpina e transoceanica, « di cui si è parlato talora a sproposito - dice - definendola una ' piaga ' da eliminare>>. E conclude: << L'esodo dalle campagne, anzichè ostacolato, va favorito in ogni modo ... Sarà tanto di guadagnato per l'agricoltura italiana in crisi e per il progresso civile di tutto il popolo ». Per la cronaca, il medesimo deputato, pochi giorni dopo la pubblicazione del suo articolo, scriveva una lettera al direttore del giornale per far sapere che esso aveva destato « le più vive sensazioni in ogni parte del Piemonte», e ribadiva i concetti che gli avevano attirato addosso furiose critiche invitando a non « lasciarsi solleticare dal più comodo e demagogico 1nodo di agire, qual è quello di praticare la politica dello struzzo, che nasconde la testa sotto la sabbia per non vedere i pericoli che lo sovrastano>>. Il fenomeno dell'esodo rurale è seguito con non minore attenzione dalla stampa comunista. L'edizione piemontese dell'Unità gli ha dedicato i11quest'ultimo anno parecchie inchieste, inviando a tal fine alcuni collaboratori a compiere lunghi giri, soprattutto nelle zone di montagna e collina. La montagna, da questi giornalisti, viene volentieri definita la « grandè ammalata », minacciata di progressiva << degradazione economica », della quale lo spopolamento rappresenta il « cardiogramma» (cfr., per esempio, l'Unità del 29 gennaio 1957). I servizi contengono di solito quasi compiaciute descrizioni di tutto quello che cospira a mantenere le popolazioni contadine nella miseria: grandinate, epidemie tra gli animali, malattie delle piante, fisco, siccità, mancanza di credito, ecc. L'esodo rurale è un male, conseguenza della crisi dell'agricoltura e, si afferma, esso può essere eliminato purchè il Governo si decida a risolvere questa crisi. Quali i mezzi suggeriti? È semplice: massicci investimenti pubblici, giusta causa permanente, protezione dei prezzi agricoli, sviluppo del turismo, scambi commerciali con la Cina, riduzione delle tasse, attuazione della Costituzione, riforma agraria generale, fine delle discriminazioni anticomuniste, eccetera. << Le donne - si legge nell'U1iità del 13 aprile, là dove vengono riferiti gli interventi di alcuni parlamentari comunisti alla Camera in una discussione sulla montagna - sono rimaste in gran parte sole con i vecchi ed i bambini, su una montagna sempre più povera, con gli stessi strumenti di ieri: e ciò a causa dell'emigrazione ... La coscienza delle popolazioni mon- (87] Bibfoteca Gino Bianco

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