Parlando di collina è infine da notare, perchè è un fenomeno di crescente importanza, come alle correnti di sfollamento contadino si vadano intrecciando, in sempre più numerose località dell'Alessandrino e dell'Astigiano, movimenti in senso inverso; cioè correnti immigratorie di rurali provenienti da regioni sovrapopolate. Nei comuni di Montegioco e Villa - romagn~no, ad esempio, 1'80 per cento delle famiglie emigrate negli ultimi vent'anni risulta a questo punto rimpiazzato da altrettante famiglie di con - tadini veneti e meridionali; nel comune di Frassinello, nel medio Monfer- , rato, la sostituzione sfiora il 90 per cento; nei comuni di Riccaldone e Strevi, nella zona colli~are della Val d'Erro il « rimpolpamento » supera 1'80 per cento. Sono tutti paesi con un elevatissi1no grado di r1:1ralità,dove moltissimi piccoli proprietari coltivatori diretti, ridotti ad un reddito che non copre più gli aumentati bisogni propri e della famiglia_, decidono d i cercare u11a sistemazione più conveniente in attività r1on agricole, e, la •• sciando il paese, affittano il terreno a famiglie di ex braccianti immigrati. È questo u11progresso? Lo è forse per il nuovo arrivato il cui reddito sarà di solito meno misero che nel paese d'origine. Ma le possibilità di ammodernamento dell'agricoltura, anzichè crescere, diminuiscono, perchè la chiave della situazione non sta nella volontà e capacità di lavorare e sa - crifi.éarsi, ma nella sempre maggiore disponibilità di capitali, cosa ancor più ardua per l'immigrato che per il contadino locale; e inoltre, per l'appunto, nella diminuzione della popolazione che vive dell'agricoltura. L'as - sorbimento degli immigrati rurali dalle regioni sottosviluppate è un problema che va risolto nelle città, e non nelle campagne. La provincia di Torino è quella dove si stanno verificando i più intensi e complessi movimenti di popolazione. C'è un continuo trasferimento d i valligiani al piano, e soprattutto al c,apoluogoe ai grossi centri industriali che gli fanno corona; 1na ben più importanti sono le correnti ipimigratorie cl1 e a Torino affluiscono dalle altre provincie del Piemonte, e dalle altre regioni d'Italia. L'edizione piemontese dell'Unità ha pubblicato di recente un raffronto statistico tra il movimento naturale e il movimento immigratorio della popolazione della capitale piemontese, che nel 1901 ammontava a 336.000 unità: senza il movimento immigratorio, e cioè calcolando il solo movimento delle nascite e delle morti, essa non soltanto non sarebbe aumentata, ma [82] Bibloteca Gino Bianco ..
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