ambienti democratici che si sono lasciati affascinare dall'astratto e infecondo schema mendesiano del!' aggiramento a sinistra della socialdemocrazia. Lo scorso anno, di questi gior1ii, l'eco di Pralognan correva per il paese e gli ambienti democristiani apparivano assai allarmati. Oggi le speranze allora si,1,scitatenell'opinione p1,1,bblicademocratica sembrano dileguate, ad onta della sopravvenuta liquidazione del quadripartito; e le preoccupazioni allora diffuse fra gli ambienti democristiani, e in particolare fra quelli integralisti, sembrano fugate. ~~f editino su questo dato i quadri dirigenti socialisti dell' itno e dell'altro partito e cerchino di valutare politicamente l'atmosfera che si diffuse allora, ora è un anno circa, da Pralognan, confrontandola con quella che ristagna oggi nel paese, circondando le più recenti vicende del socialismo di una cortina di indifferenza, per non dire di sfiducia. Un tale confronto, riferito appunto al clima della pubblica o#nione, magari esteso ai rapporti tra le forze politiche, rion reca conforto nè a quanti sono responsabilmente preoccupati dell'equilibrio politico nel paese, nè ai socialisti stessi; e di qui l'imperiosa esige1iza di ritrovare le vie dell'unificazione. Ma se poi questo non risitliasse possibile, se nemmeno a un accordo fra socialisti per la campagna elettorale si potesse perveriire, se le vie dell'unificazione risultassero definitivamente ostruite dalla ostinazione dell'apparato e dei massimalisti del P.S.l. a perpetuare e magari a rinnovare i vincoli frontisti, allora i democratici di tutte le correnti, socialiste e fiberali, laiche e cattoliche, ;i troveranno di fronte a questo problema: come ricostruire l'equilibrio politico che si e rotto nel corso di questa legislatura; come uscire dai una situazione tutta negativa - nè solidarietà democratica, 1iè itnificaziotie socialista - e avtiiata verso rischiose soluzioni, forse di regime; come assicurare al paese nella prossima legislatura un efficiente governo democratico e chiudere questa penosa parentesi aperta ora è qualche mese con l'insediamento di un governo a maggioranza clerico-fascista. Perchè a noi pare clze l'Italia, posta più che mai di fronte ai gravi problemi della costruzione democratica, l'integrazione europea e lo sviluppo dell'occupazione e del recldito, non possa, oltre il termine di questa legislatura, concedersi il lusso di governi più o meno simili a quello che è per ora succeduto al quadripartito. [6] Bibloteca Gino Bianco
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