Nord e Sud - anno IV - n. 34 - settembre 1957

amministrazione Rebecchini, come una amministrazione di « Topases »; ma quella della capitale era ancora una amministrazione come ve ne sono molte i11 Europa; questa, invece, l'amministrazione Lauro, è levantina cosi dal punto di vista politico e civile come dal punto di vista amministrativo; e ci sia con- , sentito di preferire in ultima analisi un Topaze a un sultano. Non resta che augurarci, o illuderci, ancora una volta, che i fatti d'agosto illuminino la situazione e che i responsabili si risolvano a liberare Napoli. Quando poi una maggioranza di elettori napoletani, alle elezioni successive, si ostinasse a votare per il meno degno dei concittadini, non -vi sarebbe altro da fare che ricominciare da capo: fare cioè ognuno il proprio mestiere; e quello del governo è di vigilare sulla buona amministrazione di Dozza e di Rebecchini, di Lauro e di La Pira. Fino ad ora la peggiore amministrazione, quale che sia il giudizio del signor Maffio Maffi, si è rivelata quella di Lauro, che di Palazzo S. Giacomo ha fatto la sede di un sultanato e di una consorteria a un tempo; e i fatti di aprile prima, di agosto poi, hanno provato che era tutto sacrosanto l'atto di accusa che contro questa amministrazione portò qualche anno fa in. Consiglio Comunale il sen. Mario Riccio, consigliere della DC, non del PCI. Ma c'è un altro fatto che ha riempito di sè la cronaca napoletana del mese di agosto e che merita qui un appropriato commento: dopo quasi tredici anni di vita Il Giornale ha cessato le sue pubblicazioni, improvvisamente, ina.. . spettatamente. Era la più degna fra le testate napoletane, l'unico foglio che, ad onta dei suoi molti difetti, si potesse leggere senza rimanere offesi nel gusto prima ancora che nei sentimenti; perchè, se molti ne erano i difetti, considerevoli ne erano i pregi, specialmente se lo si confrontava al Mattin.o e al grottesco Rorna, gli altri due quotidiani napoletani. Il direttore era un antifascista: questa constatazione è per noi decisiva, la prin1a garanzia per u11 giornale quotidiano nell'Italia dei nostri tempi e a Napoli in particolare. Ma c'è di più: l'uomo che alla nascita e alla vita del Giornale aveva presieduto era antifascista anche lui, di provati sentimenti liberali. L'ing. Tommaso .l\starita aveva dedicato al Giornale tutto il suo impegno e la parte maggiore della sua attività; ed a lui si deve se non è tutta buia la stagione cl1e la stampa napoletana ha vissuto dal '45 ad oggi. Quando Nord e Sud vide ]a luce, Il Giornale celebrava il suo decenr1ale; e a quel decennale noi dedicammo un obiettivo commento, formulando no11 poche riserve, specialmente in merito a certo dilettantismo del commento -politico e a certe incertezze dell'orientamento che affioravano dalla linea e dal tono del Giornale. Ci preoccupava inoltre l'eventuale condizionamento che poteva venire dalle esigenze di finanziamento, ove queste si fossero fatte sentire sempre più imperiose. Le riserve erano dettate dal nostro sentimento verso la testata, un sentimento che, se faceva di essa la nostra preferita fra quelle napoletane, esigeva anche che diventasse la preferita di tutti, e quindi quella rappresentativa di un foglio sempre migliore dal punto di vista tecnico e [67] Bibloteca Gino Bianco

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