Abbiamo oggi in Italia un governo monocolore della Democrazia Cristiana che non è di « minoranza precostituita», come afferma il troppo lepido Presidente del Consiglio, e non è nemmeno «pendolare», come affermano taluni osservatori. Tanto meno è u1i governo con programma di sinistra, come afferma l'on. Mcilagodi, perchè patti agrari e regioni non sono che una mano di vernice sul programma di questo governo; e oltretutto non dovrebbero essere questi, come già abbiamo avuto occasione di dire, i temi di fondo su cuz· imperniare una effettiva e operante politica di sinistra democratica. Questo è un governo sostenuto da una maggioranza di destra, dei voti nazional-f ascisti del P.N.M. e del M.S.I.; e se questa maggioranza non viene ufficialmente proclamata come base del governo che fa capo all'on. Zoli, se si cerca anzi di camuffarla con accenni di giri di valzer asinistra (accenni, soltanto accenni, si badi) e con le affermazioni di fede antifascista del Presidente del Consiglio ( qualche volta venate da mediocri spiritosaggini fiorentine), si tratta di esigenze tattiche, a volte legittime, spesso . deteriori, e il fondo della questione rimane quello che è, il Governo dell' on. , Zoli, Trieste a parte, non differisce da quello dell' on. Pella. In questa legislatura, sulla prova del governo che ha presieduto alla sua apertura e del governo che si accinge a chiuderla, sembra dunque che la sola alternativa al governo qttadripartito di solidarietà democratica fosse il governo a maggioranza clerico-fascista, più o meno scolorito dal tatticismo democristiano. E ora siamo infatti governati da un gabinetto che è presieduto da un antifascista, ma la cui maggioranza è chiarame1ite clerico-fascista. Obiettive responsabilità di questa situazione risalgono alla Democrazia Cristiana. Ma non è di queste che si vuole qui indagare l'ampiezza e la prof ondità, bensì di quelle che, in presenza del governo che ora presiede alle sorti del paese, vengono assumendo i socialisti de4l'uno e dell'altro partito. Si è detto che si doveva liquidare il quadripartito perchè la Democrazia Cristiana era venuta meno al,le regole del gioico e si era avviata spregiudicatamentea perseguireobiettivi integralistici, al riparo di una solidarietà democratica che si faceva sempre più fittizia, che proprio la D.C. andava svuotando di contenuto: questo è vero. Si è detto pure che il quadripartito era stato svuotato di contenuto dalla svolta a destra dei liberal,i, dall'interpretazione che qitesti itltimi avevano dato dell'equilibrio democratico, come equilibrio fra « democrazia liberale>>e << democrazia socicde » e non ( così si [4] BiblotecaGino Bianco
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