giudizio parvero, infatti, le argomentazioni di Giolitti all'articolista che le ha esaminate su Rinascita (in uno scritto apparso anonimo, ma certamente di Togliatti); ed ingiustificate nelle premesse, poichè dovrebbe esser sufficiente scorrere le ,annate della rivista e « continuamente si vedrà sorgere il dibattito, non solo con l'espressione di opinioni divergenti su questioni determinate, ma nel tono problematico, proprio non della proclamazione don1matica, ma della attenta ricerca ». Ebbene, chi svolga questa faticosa e, a volte, irritante indagine, avvertirà che non di dibattito si tratta, ma di ana .. lisi di singole varianti nell'ambito di una linea che è già stata fissata in modo assoluto. Altro è possibile ritrovare nelle pagin-edi Rinascita; nel tono sempre più ipocrita, nelle posizioni sempre meno tolleranti e quasi mai ispirate ,al rispetto delle opinioni altrui. Degli intellettuali comunisti non emergono plausibili atteggiamenti critici, ma sopratutto l'abitudine ad organizzarsi in forme esclusivamente -protestatarie, nel gran tempo dei manifesti e degli appelli di solidarietà. Che dire di costoro che non sentirono l'inutilità di far scattare la molla dell'attivismo al verificarsi del caso clamoroso, se ogni giorno si avvilivano in transazioni e si rifugiavano nel sicuro conformismo? Quale senso dare ai calderoni in cui si trovavano artisti noti e ruffiani adusi ad ogni compromesso, uomini politici ed attrici della guerr1 delle misure? Non ci si opponga l'importanza che, <<allora», simili manife- • stazioni potevano avere: nessun problema fu risolto con le mobilitazioni indiscriminate e con le accorate manifestazioni dell'ultimo momento. In realtà, fu quella una esperienza ben povera, ed avvilente sul piano morale. Lontana dall'aver dato agli intellettuali una nuov,a coscienza della loro fun .. I zione, essa ha soltanto contribuito ad alimentare uno spirito mafioso che ne ha accresciuto l'orgoglio di casta. In tempi recentissimi - quando, pure, non era ingiustificata la speranza che quella abitudine fosse ormai troncata - ne avemmo riprova, il giorno in cui un gruppo di intellettuali indirizzò =i Kadar un telegramma di ringraziamento per la revoca della condanna a morte di alcuni scrittori ungheresi, mentre proseguivano ininterrotte le ese~ cuzioni dei patrioti cui mancava la singolare fortuna di una qualificazione colta: e ci indignò il ritrovare, a fianco dei campioni del protervo conformi ... smo comunista che seguitano uno s~anco mestiere, le firme di alcuni scrittori che si prof essano democratici; sul conto dei quali il nostro giudizio deve essere il più pesante. Sono motivi che meriterebbero un'indagine particolare, dalla quale sor- [41] Bibloteca Gino Bianco 4
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