Nord e Sud - anno IV - n. 34 - settembre 1957

stero dei Lavori Pubblici buona parte delle opere ora di competenza degli Enti locali, converrebbe suddividere l'attività degli organi esecutivi del Ministero per settori, creando tante Aziende autonome quanti sono i vari tipi di opère o gruppi di esse. (A titolo d'esempio, come ora v'è l'ANAS, alla cui competenza si aggiungerebbe !~Azienda Nazionale Autonoma per l~Edilizia scolastica, quella per le opere igieniche, e cosi via di seguito. Queste varie Aziende avrebbero, è bene ripeterlo, un'unicità d'indirizzo, quello della politica del Ministero dei Lavori Pubblici; e sarebbero, come già detto, gli organi esecutivi dei «piani» predisposti dalla programmazione urbanistica territoriale in corso di studio). Non è qui il caso di far cenno ai particolari della proposta suddivisione delle attività ministeriali. Basta rilevare, soltanto, che al finanziamento per settori corrisponderebbe l'orga11izz.azione tecnica ed amministrativa anche per settori: la specializzazione delle attività gioverebbe alla semplicità e speditezza delle procedure. Si tratterebbe d'introdurre nell'Amministrazione dello Stato, ed in particolare in quella del Ministero dei Lavori Pubblici, gli stessi criteri organizzativi delle attività industriali e commerciali che, quando diventano troppo complesse, si suddividono per settori specializzati, conservando, ben s'intende un unico indirizzo generale. Ai vantaggi del sistema proposto e che abbiamo già illustrati - specie quelli derivanti dal collegamento semplice e rapido tr,a la progettazione urbanistica e gli organi esecutivi dei «piani>>, e dalla possibilità di poter facilmente controllare, nel tempo e nel territorio, l'andamento delle realizzazioni e guardarlo opportunamente - va aggiunto quello di poter « recuperare » gli altri Enti finora costituiti per l'esecuzione di opere pubbliche. (Basterebbe, forse, collegarli semplicemente alla organizzazione generale del Ministero, il che sarebbe reso più agevole dalla uniformità della legislazione, delle procedure e dei controlli, alla quale si dovrà .arrivare con l'auspicata riforma, e dalla suddivisione delle attività per settori coordinati alla progettazione urbanistica su tutto il territorio nazionale). Controlli. - È fuori dubbio che con l',attuale regime democratico-parlamentare, all'esigenza di un controllo interno governativo bisogna sostituire quella del controllo del Parlamento. Ciò è avvenuto per alcuni Entì creati in questo dopoguerra, come la Cassa per il Mezzogiorno e l'INACasa; non v'è ragione perchè non poss,a avvenire anche per l'Amministra- [37] Bibloteca Gino Bianco ...

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