Nord e Sud - anno IV - n. 34 - settembre 1957

Bisogna aggiungere che, fin quando permane l'attuale situazione organizzativa e di finanziamento del Ministero dei Lavori Pubblici e degli Enti locali, ogni qualvolta si vorrà risolvere in modo rapido, organico e radicale un problema attinente ad opere pubbliche, si dovrà inevitabilmente rico~- rere alla richiesta d'istituzione di nuovi organismi, come quello dell'EnteScuola da noi proposto in consider:azione dell'urgenza di costruire 100 mila aule in 10 anni. 4) È quindi necessario ed urgente procedere alla riforma dell' esistente struttura del Ministero dei Lavori Pubblici, sia per quanto si rif erisce ai mezzi finanziari che 1 alla sua legislazione ed ai suoi organi esecutivi. Questa riforma dovreb'be riguardare, a nostro avviso, i seguenti punti fondamentali: finanzìamenti, procedure, controlli. Finanziamenti. - Il Ministero dei Lavori Pubblici spende circa 100 miliardi all'.anno per opere a pagamento immediato e per contributi in unica soluzione. Nel suo bilancio sono, poi, riportati circa altri 6 miliardi di annualità per contributi su mutui da contrarre. A questo importo di stanziamenti di annualità corrispondono, in capitale, circa 150 .miliardi che bi- - sognerebbe avere a disposizione ogni anno. Per il fatto che in ogni esercizio, non è possibile dalle cifre segnate in bilancio desum1ere quale e quanta parte di queste somme sono state finora utilizzate, somme che nel bilancio di previsione per il 1957-'58superano i 65 miliardi. D·ato che non si possono aumentare adeguatamente le spese per opere a pagamento immediato e che si debbono, pertanto, mantenere gli stanziamenti delle annualità, resta il problema di assicurarsi dalla Cassa Depositi e Prestiti, e dagli altri Istituti ed Aziende di credito autorizzati, ]a disponibilità annua di circa 150 miliardi. Questa disponibilità dovrebbe essere assicurata di esercizio in esercizio, in modo da stabilire una esatta corrispon .. denza tra gl'importi delle annualità riportati nel bi'lancio del Ministero dei Lavori Pubblici e quelli dei capitali da concederein mutui, messi a disposizione degli Istituti finanziatori. Sarebbe, poi, opportuno suddividere le opere per settori (edilizia economica e popolare, scuole, strade, acquedotti, fognature ed opere igieniche in genere, ospedaii, ecc.) e fare in modo che per ognuno di questi settori provvedesse un solo Istituto di credito, o Consorzio di questi Istituti, come in [34] Bibloteca Gino Bianco

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