poste parti. Ora noi ci domandiamo: non sarebbe stato meglio porre a carico dello Stato gli oneri della legge speciale e fare eseguire, con procedure snellite, i lavori dagli org.ani del Ministero dei Lavori Pubblici? Non occorrono altri esempi per dimostrare che il principio della competenza di lavori pubblici agli Enti locali si traduce, in definitiva, in un aggravio di spese ed in una complicazione di procedure. Ecco perchè noi siamo del parere che ·parte delle opere che attualmente eseguono le Province ed i Comuni con il contributo dello Stato debba essere assunta direttamente da questo ed eseguita dal Ministero dei Lavori Pubblici, adeguando nello stesso tempo, ai nuovi compiti, i mezzi finanziari e gli strumenti esecutivi ora a disposizione di questo Ministero. Tr.a tanto parlare, oggi, di decentramento amministrativo, e mentre c'è chi chiede a gran voce che il Parlamento anticipi la discussione della legge sulle autonomie regionali, la nostra proposta di passare allo Stato alcune opere pubbliche di competenza, finora, degli Enti locali può sembrare una nota stonata. Ma, è lecito domandarsi, di quale autonomia s'intende parlare se vi sono Comuni e Province non in grado di pagare, alla fine d'ogni mese, gli stipendi dei loro dipendenti? Di quale autonomia si vuol parlare se ogni atto amministrativo di questi Enti deve passare attraverso interminabili « trafile>> di controlli e di -procedure? Può dirsi autonomo chi è soggetto a molteplici autorità tutorie? Non può esservi autonomia là dove mancano i mezzi finanziari e dove i controlli e le procedure soffocano ogni iniziativa. Vi sono attualmente opere pub·bliche che non si eseguono o si eseguono a condizioni molto più onerose di quelle originarie di appalto, perchè quando gli atti di aggiudicazione dei lavori ritornano approvati dalle superiori autorità tutorie è passato tanto tempo e le condizioni di mercato sono cambiate, talvolta, al punto che l'imprenditore trova cento ragioni valide per non dar corso al contratto. E tutto ricomincia, punto e daccapo, con quanto vantaggio dell'economia di tempo e denaro ognuno può bene immaginare. Qualcuno ci ricorderà l'art. 128 della Costituzione che stabilisce che i Comuni e le Province sono autonomi e troverà che la nostra proposta tende ad indebolire questa autonomia che va, invece, rafforzata. Ora noi pensiamo che il modo migliore per rafforzare l'autonomia degli Enti locali sta nel renderli finanziariamente autosufficienti, nel liberarli dalle bardature amministrative che soffocano ogni loro movimento. Una realistica politica [28] Bibloteca Gino Bianco
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