Nord e Sud - anno IV - n. 34 - settembre 1957

Tendenza alla stabilizzazione della D.C., dunque, ad una quota relativpmente lontana dalla maggioranza assoluta, nelle regioni centro-settentrionali e fluidità alla giuntura di questa con la destra soprattutto nel Sud; possibilità di uno scambio di voti tra P.C.I. e socialisti, con l'avvertenza che questo scambio riuscirà ad essere considerevole, e potrà avere conseguenze politiche di qualche valore, solo se i socialisti riusciranno a guadagnare anche nel Sud sui loro concorrenti, impedendo cos1 ai comunisti di ripetere il 1953, di nascondere cioè la loro flesssione del Nord coi sensibili guadagni del Mezzogiorno. E, come si vede, appunto nelle regioni meridionali si avranno i guadagni o le perdite più sensibili, appunto nelle regioni meridionali i pass,aggi di voti potranno alterare fortemente le cifre nazionali. Dopo dodici anni di vita democratica, infatti, nel Mezzo,giorno v'è ancora un vuoto politico, vi sono ancora vaste zone nelle quali si agitano malcontenti di v~rio ordine e si manifestano reazioni politiche primitive: una piccola borghesia più che mai discentrata, vera e propria élite in potenza e tuttavia frustrata nei bisogni e nelle aspirazioni, « repressa »; un sottoproletario poverissimo, angosciato dalla disoccupazione, oscillante tra la rivolta e la ,corruzione. Voti, insomma, .che possono essere conquistati a poco prezzo, si vuol dire a prezzo di retorica patriottarda, di qualunquistica .mitologia della buona amministrazione, di promesse ,apocalittiche, sia d3 chi si proponga di consolidare una maggioranza conformista, sia da chi cetchi di alimentare un moto sovversivo di destra o di sinistra. Voti tuttavia, che potrebbero essere anche presi da una grande forza politica che si mostrasse audace e moderna, capace di annodare le fila di un'opposizione democratica, dando peso e forma politica alle esigenze legittime che questo elettorato esprime adesso secondo reazioni passionali e impolitiche. Alla luce di tutte queste considerazioni ci sembra comunque di poter ritenere che nel 1958 per i democristiani come per i comunisti la battaglia elettorale sarà nel Nord una battaglia di contenimento; nel Sud invece essi tenteran110 di realizzare i più ambiziosi piani di conquista. Contenimento che per i comunisti è diretto essenzialmente contro i socialisti (e in questo senso c'è un problema di contenimento che si pone ai comunisti anche nel Su·d)e per i democristiani ha più numerose frontiere da vigilare. Conquista che, tanto per i comunisti quanto per i democristiani, si rivolge verso le zone elettorali precariamente occupate finora d,all'estrema destra. Le incognite della III Legislatura sono quindi numerose e si addensano [19] Bibloteca Gino Bianco·

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