. . ' . . Mezzogiorno dove la s11iastruttura organ1zzat1va e precaria e approssimativa, ma che tali voti riesce a guadagnarli perfino il P.S.D.I., la cui organizzazione è quasi completamente inesistente. · Sembra, dunque, che lo schema politico-sociologico a cui si è fatto tante volte riferimento, di una p1 romozione del sottopro1etariato meridionale da una condizione politica meramente clientelistica alla .condizione di proletariato comunista e poi da questa a quella di elettorato democratico, una promozione più rapida nel primo 1 passaggio, assai meno rapida nel secondo, sia in atto, lenta ma continua. Di questo processo non può essere che il socialismo ,a cogliere i frutti maggiori, se saprà dimostrare di essere moderno e capace: certo tutto il socialismo, e a più breve scadenza, se il P.S.I. farà valere le sue istanze autonomistiche e se i sassi saranno tolti dall'ingran~ggio dell'unificazione; forse solo la socialdemocrazia, e a meno breve scadenza, se il P.S.I. resterà paralizzato dalle contese interne e se il solo sasso nell'ingranaggio dovesse rimanere, inamovibile, quello lasciato, postumo, da Morandi. ·Ovviamente questo che abbiamo indicato è uno schema che come tutti gli schemi politico-sociologici può subire variazioni. Ma quanto alla tendenza generale ci sembra che dovrebbero ess.ervi pochi dubbi: certi risultati, che parvero così deludenti, inqua,drati in essa trovano la loro giustificazione; come trovano la loro giustificazione i risultati di Milano del '56 e quelli sardi del '57. La crisi del P.C.I. esiste: i co,munisti possono rius.cire a dissimularla talvolta, ad evitar11e i danni concentrando tutti i loro sforzi in una singola zona dove si tengono elezioni parziali, di << ballottaggio» ; no11 possono più dissimularla, a meno di errori catastrofici dei loro più immediati concorrenti, quando hanno innanzi tutto il paese. Il fermento che v'è nel fondo dell'elettorato di sinistra italiano non può non danneggiare un partito sclerotizzato e senza politica. C.erto per tutto il Mezzogiorno continentale ed insulare può accadere quel che è accaduto in Sardegna: che cioè in talune zone particolarmente depresse il Partito Monarchico Popolare può riuscire a sottrarre qualche voto al ~.C.I.; e che nelle zone contadine l'organizzazione e gli strumenti di pressione democristiani possono riuscire a guadagnare qualche briciola dell'elettorato comunista. Ma complessivamente, nelle zone politicamente attive del Mez.zogiorno, lo scambio avverrà all'interno del vecchio e ormai screpolato blocco delle sinistre, sempre che i socialisti abbiano il coraggio della concorrenza. [18] BiblotecaGino Bianco
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