Nord e Sud - anno IV - n. 34 - settembre 1957

Il contributo che un tale tipo di organizzazione può portare allo sviluppo turistico di una località è senz'altro molto rilevante. Allo stesso modo di quanto si verifica per il pubblico che frequenta gli ostelli, i campeggiatori sono rappresentati in genere da turisti che amano spendere poco e che non lasciano molto danaro nei paesi in cui si recano; essi, generalmente, preferiscono cucinarsi da sè, limitandosi solo ad acquistare quei generi che non possono portare seco dal paese di origine. Si tratta, in effetti, della stessa categoria che frequenta gli alberghi della gioventù, con l'unica diff erenza, forse, che i campeggiatori viagg~ano a bordo di un'automobile pro- • pr1a. Comunque - probabilmente grazie alla facilità con cui è possibile organizzare un « campeggio>> - a differenza degli ostelli per la gioventù, i « campings » hanno offerto, già negli anni scorsi, un buon contributo ~Ilo sviluppo del turismo del nostro paese. Abbiamo detto che le presenze registrate nel corso dell'intero 19S6 negli ostelli per la gioventù erano 288.975; nello stesso periodo di tempo, i << campings >>hanno fatto registrare 1.423.277 presenze, sulle quali gli italiani hanno -contribuito con una . percentuale leggermente superiore al 10%. Come spesso accade in tali forme di turismo, i tedeschi, con una percentuale di poco inferiore ,al 40%, hanno dato il maggior contributo all'attività dei campeggi. In Italia, nel 19S6, sono stati in funzione complessivamente circa 400 campeggi, di cui 316 custoditi e dotati di tutti i servizi di cui si diceva ' in precedenza. Un'attività notevole - e che potremmo chiamare « interna » - è quella realizzata dagli istituti di riposo per lavoratori, tipo ENAL o ACLI. Questi due enti sono stati messi a disposizione delle relative categorie di organi noti, contribuendo a sviluppare il fenomeno anche nel costume italiano. E passiamo a considerare i dati relativi all'affluenza di turisti nei nostri campings. Col passare degli anni, il fenomeno fa registrare uno sviluppo notevole. Dal 1954 al 1955 si è avuto un incremento nelle· presenze di circa 72 mila unità (d,a 1.045.944 a 1.117.856); un aumento molto più rilevante si è registrato nell'anno successivo: anno in cui le presenze di campeggiatori in Italia sono cresciute di altre 377.333 unità. Procedendo dal Nord al Sud si nota la consueta curva discendente. Dei 316 villaggi custoditi che sono stati in esercizio nel 1956,217 sono situati nelle regioni settentrionali, 54 in quelle centr~li e 45, infine, nell'Ita- [103] . Bibloteca Gino Bianco

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