Nord e Sud - anno IV - n. 34 - settembre 1957

devono governare e i parlamenti legiferare senza essere turbati da marzo a luglio, settimanalmente, dalle presunte indicazioni delle elezioni nel comune tale o nella provincia tal'altra. Con questo non si vuole dire tuttavia che dalle numerose elezioni par- :òiali non vi sia qualche indicazione effettiva da trarre anche ai fini della previsione dei futuri risultati delle elezioni politiche. Solo che qui è necessaria la massima discrezione nell'utilizzare le cifre che si hanno a disposizione. E quando diciamo discrezione non vogliamo dire soltanto che si debba maneggiarle, queste cifre, con estrema prudenza, senza lasciarsi prendere dalla passione di p,arte; che si debbano evitare le facili generalizzazioni o che non si debbano assumere le percentuali di Cremona come indicative per tutta la Lombardia o quelle di un collegio provinciale di Napoli, come indicative per tutto il Mezzogiorno. Vogliamo dire, piuttosto, che l'utilizzazione dei risultati elettorlal,i parziali deve essere condotta con criteri profondamente diversi da quelli che si sogliono usare quando si hanno innanzi le cifre nazionali e quando si possono confrontare queste cifre medesime -con quelle di consultazioni precedenti. Poichè in tale caso si tenta di vedere in tutta la su,a complessità la tendenza dimostrata dal1' elettorato e si cerca di intendere come esso ha rea·gito innanzi alle scelte multiformi, e quindi quali problemi politici prima degli altri, o tra quanti gliene venivano proposti, l'elettorato ha posto in evidenza; mentre invece quando ci si mette sul piano delle previsioni i problemi sono imposti alle tendenze e non scaturiscono da esse. Sarà il confronto tra questi problemi che si impongono e le tendenze che si sono riconosciute nella precedente storia elettorale del paese che darà in qualche modo le possibilità della prè- • • v1s1one. Ora alla vigilia elettorale del 1958 due sono i problemi fondamentali o meglio le dom,ande decisive che si pongono tutti gli osservatori politici curiosi delle cose italiane: la D.C. guadagnerà la maggioranza assoluta? e quale sarà la vicenda del P.C.I. ., ossia se vi sarà, e in caso affermativo quali proporzioni assumerà,la crisi comunista? Sono problemi, com'è ovvio, strettamente legati l'uno all'altro, poichè la D.C. ad esempio, potrebbe forse non raggiungere la maggioranza assoluta senza un sia pur lieve cedimento dei comunisti; e sono domande che di rimbalzo ne provocano altre. Ma conviene assumerle come le questioni di base e concentrare intorno ad esse l'analisi delle tendenze manifestatesi nell'andamento delle consultazioni [8] Bibloteca Gino Bianco

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