Nord e Sud - anno IV - n. 33 - agosto 1957

è di dare ,agli allievi una formazione che in parte può essere utilizzata immediatamente, in parte servirà loro dopo dieci o quindici anni. Non esiste naturalmente contraddizione fra obiettivi a breve e a lungo termine, se gli allievi saranno formati in modo tale da superare la frustrazione di tornare per qualche anno a un lavoro di livello ancora relativamente basso. Ci sono però n·umerosi problemi aperti per quanto rigL1a1:dagli istituti per dirigenti; ad esempio il dosaggio nei programmi dei vari soggetti di studio (politica aziendale, direzione della produzione, tecnica della distribuzione, controllo e finanza, direzione del personale, ecc.) pone problemi di delicata soluzione. 4. Si arriva cos1,a voler formare una figura profondamente diversa da quella di un «tecnico» nel senso tradizionale: la figura di un uomo le cui caratteristiche piu importanti sono: la conoscenza e il rispetto profondo degli altri uomini, la capacità di sintesi, la capacità di prevedere a lungo termine. Egli inoltre deve naturalmente ·possedere delle tecniche vuoi tecnologiche vuoi anche e soprattutto amministrative ed organizzative. Ma le sue qualità piu salienti non sono tecniche. Se il fine dell'intero sistema educ,ativo della classe dirigente può essere riguardato come quelìo di formare degli uomini che siano in grado di risolvere i problemi via via posti dalla storia nella concretezza delle strutture e delle situazioni, è indubbiamente esatta la conclusione cui l'Ing. Martinoli (7 ) giunge, e .cioè: la necessità di assicurare alle classi giovani una istruzione e formazione a tutti i livelli profondamente diversa ,dall'attuale. Tuttavia, se si pone l'esigenza di una prof onda riforma della scuola a tutti i livelli, per ragioni anche più ampie di quelle cui abbiamo accennato, non crediamo che ciò postuli una cultura nuova. La cultura è la cultura «vecchia>>, anzi la cultura tout-court, mirante a dare all'uomo consapevolezza e libertà, comprensione e rispetto dei suoi simili come attitudine a guidarli, e ,capacità di sintesi. Il problema è semmai u.n altro: di dare alle nuove generazioni il senso preciso di come la c11lturapossa capire e mediare le strutture aziendali del mondo moder- · no, e non esserne sopraffatta. ( 7 ) Art. Cit. [96] Bibloteca Gino Bianco .., ,._

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