rapporto organico tra scuola ed azienda; tendendo a gradi di qualificazione diversa sulla base delle concrete esigenze del nostro apparato produttivo, nonché del mercato comune europeo. All'opera, ed agli oneri che ne derivano, dovrebbero concorrere con lo Stato i settori economici interessati. Quanto ai rapporti tra istruzione professionale ed istruzione tecnica, basti qui ·osservare che, mentre nei paesi ad alto livello industriale la seconda forma d'istruzione tende a sostituire la prima, la situazione italiana richiede, invece, per ora, uno sviluppo parallelo. Per realizzare una disciplina unitaria dell'istruzione professionale è necessario, peraltro, unificare o almeno collegare gli Enti e gli Istituti per l'assistenza ai minori, in vista, appunto, di un coordinamento e di un accentra·· mento della loro attività nel campo della formazione professionale, sulla base dei medesimi criteri adottati dagli Istituti d'istruzione dello Stato (38 ). Per attuare quindi, su queste basi, quell'armonico ringiovanimento del nostro apparato produttivo, su cui ci siamo soprattutto soffermati, appare opportuno, se non l'eliminazione graduale delle disposizioni indicate che ne favoriscono la stasi, l'adozione di un cc imponi bile » percentuale della -mano d'opera giovanile cosi qualificata (almeno nelle nuove e libere assunzioni), tramite un collegarnento organico, non soltanto locale, degli Istituti d'istruzione professionale con gli Uffici di Collocamento. A tal fine vanno tenuti presenti in concreto i criteri che noi abbiamo precedentemente indicato in astratto: le esigenze dell'azienda, la diversa funzionalità tecnica del lavoro dei giovani e degli anziani, la diversa situazione sociale di questi ed i relativi . oneri. e) Per quanto riguarda la formazione professionale extra-scolastica si è constatato che la nuova legge sull'apprendistato - Legge 19-1-1955, n. 25 - ha segnato notevoli progressi sulla precedente disciplina. Non sembra, tuttavia, che i criteri informatori della Legge abbiano trovato piena rispondenza nel recente Regolamento. Ora, però, si pone l'esigenza di attuare rigidamente quindi uno stretto collegamento tra la scelta dei mestieri per i quali costituire i corsi e le effettive possibilità di collegamento»; nel senso, appunto, qui sostenuto. Già risultavano chiaramente - dall'analisi condotta dallo Schumpeter della prima esperienza americana - gli effetti sostanzialmente conservativi che sul fenomeno della disoocupazione hanno i piani meramente assistenziali: questi piani, tuttavia, trovano la loro giustificazione non nell'ordine economico ma nell'immediato ordine sociale. ( 38 ) L'attuale disciplina della formazione professionale, in Italia, è veran1ente caotica, conforme del resto al suo svolgimento. Ultimamente la Legge 29-4-1949, n. 264, accanto ai vari Enti di diritto pubblico (INAPLI, ENALC ecc.) che attualmente cer,cano di sopperire, in qualche modo, alla mancanza di una Scuola Profes- [86] Bibloteca Gino Bianco
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