Nord e Sud - anno IV - n. 33 - agosto 1957

morbosità, il livello di mobilità, il livello d'impiego, la maggior re sistenza dei giova11ialla fatica, la loro maggiore adatta·bilità ai processi di a utomatizzazione ed, in genere, alle nuove tecniche organizzative e produt tive. Muovendo invece da un piu vasto punto di vista, di politica economica e sociale, si deve indubbiamente riconoscere che in un paese ove l e classi ,anziane sono in aumento non è possibile lasciare che esse gravino inoperose sul mercato del lavoro; tanto piu che minore è la loro resistenza alle conseguenze della disoccupazione; che in un paese, poi, ove il numero dei pensionati è elevatissimo, non è davvero consigliabile favorirne oltre il già attuale ed eccessivo aumento (30 ). Ma, d',altra parte, non si può certamente mettere su uno stesso piano - da un punto di vista politico, giuridico, nonché sociale ed economic o - la pensione, che è frutto del lavoro svolto e di una politica previdenziale, con il sussidio di disoccupazione, od anche con il << parziale sussidio» dei cantieri-scuola~che è misura di inattività e risponde a criteri sol~anto assiste11ziali. Ed è a tutti evidente che una politica assistenziale è, se mai, pref eribile per le persone che si muovono nella fase discendente della v ita, per le quali il lavoro subordinato risul~ spesso essere causa di senilità precoce, che non per i giovani, i quali si trovano in una fase ascendente, formativa ~ e costrl1ttiva, e non ne possono attuare le riposte possibilità. 10. - Con ciò non vuol dire che il problema dell' occu.pazione giovanile si risolva, in Italia, esclusivamente sulla base di una legislazi one sociale, che tenda ora ad attuare un piu armonioso equilibrio nell'a pparato produttivo. Già il Salvemini ebbe a chiarire i limiti della prima legislazione. ita• liana in materia di lavoro minorile, limiti evidenti soprattutto nell a situazione meridionale. Scriveva il Salvemini nel 1904: « Per noi meridionali, la legislazione sociale è parola quasi priva di senso perché ignoriamo quei rapporti economici che la legis lazione socia1e ( 30) Indicative sono le recenti leggi sullo sfollamento degli organici statali: esse, permettendo un rapido conseguimento delle pensioni, di livello peraltro insufficiente, hanno in definitiva aumentato l'onere dello Stato, senza alle ggerire per questo il mer,cato del lavoro. Più favorevoli conseguenze, ai fini settori ali dell'inoccupazione giovanile, possono prevedersi dall'estensione del sistema previd enziale ai lavoratori agricoli. [80] Bibloteca Gino Bianco

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