... cui fondo dia un reddito ins11fficiente (situazione, questa, in Italia prevalente). Per converso, tra i disoccupati sono compresi coloro che, pur non essendo in condizione professionale, tuttavia hanno in passato esercitato attività lavorativa occasionale; e tra costoro, la grande maggioranza è rappresentata proprio da giovani, minori ed anche fanciulli. Questo dato testimonia, per altro, che proprio i giovani oggi riescono con maggiore difficoltà ad essere assorbiti in strutture regolarmente e organicamente produttive. Quanto alla disoccupazione giovanile in senso stretto, i dati surriferiti mostrano che il numero dei giovani in cerca di prima occupazione quasi uguaglia il numero di tutti gli altri disoccupati; mentre ben diverso è il rapporto tra le relative classi di età e la popolazione in età lavor,ativa (per i giovani, approssimativamente, un quarto). In cifre assolute, il numero dei giovani disoccupati in cerca di prima occupazione viene fatto ;iscendere a circa 800.000; dei quali, si noti, 170.000 con capofamiglia in condizione non professionale o, addirittura, non appartenente alle forze del lavoro. Questi d.ati non comprendono, poi, i giovani in servizio militare, destinati a gravare anche essi sul mercato del lavoro. Si può inoltre constatare che la disoccupazione giovanile si manifesta in misura prevalente nel Mezzogiorno e nelle zone agricole depresse; il · fatto ,che qui si presentino in forme accentuate anche l'occupazione minorile, l'evasione dall'obbligo scolastico, la violazione della legislazione in materia di minori, .lo sfruttamento del lavoro minorile, già lascia intravvedere il nesso morfo logico tra i vari fenomeni indic,ati, nonchè le condizioni strutturali comuni ed i fattori determinanti. Ma quello ,che preme soprattutto accertare non è tanto la consistenza attuale, sia pur gravissima, del fenomeno della disoccupazione giovanile, quanto la sua tendenza dinamica. Per questo abbiamo a disposizione, dagli anni posteriori all'ultim,a guerra, le statistiche del Ministero del Lavoro, elaborate in base ai dati forniti dagli Uffici di Collocamento. Il rapido e continuo aumento della disoccupazione giovanile, di fronte ad una disoccupazione in genere sostanzialmente stagnante, emerge in modo a tal punto evidente, da essere senz'altro riconosciuto, nei termini indicati, dall'Inchiesta Parlamentare. Risulta, infatti, che la disoccupazione minorile è passata da un,a percentuale del 17,1 sull'intero totale dei disoccupati nel 1949 ad [68] Bibloteca Gino Bianco
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