non soltanto su alcuni. fenomeni sociologici tangenziali e specifici (come, ad esempio, la delinquenza minorile), ma altresì su tutta la struttura sociale ed economica del Paese. Nell'~nalisi che seguirà cercheremo, appunto, di indicare i tratti peculiari e caratteristici del fenomeno della disoccupazione giovanile. Non tutto ìl secondo gruppo di età inizialmente indicato (dai 15 ai 65 anni) viene, dunque, assorbito dalle forze del lavoro. Ad esso vanno sottr,atti coloro che non dànno attività produttiva (come gli studenti), o ne dànno solo marginalmente (come le casalinghe), nel seno della economia domestica; e qui in certo qual modo - marginale e provvisorio, si noti - trova collocazio11e anche il lavoro minorile. Nell'ambito effettivo delle forze di lavoro, ed in rapporto alla popolazione intera, recenti cifre ufficiali dell'Istituto Centrale di Statistica dànno una percentuale del 36,9 di occupati, dell'l,8 di disoccupati, dell'l,7 di persone in cerca di prima occupazione (per la quasi totalità giovani, anche se non sempre minorenni). Prima di esaminare quest'ultimo dato bisogna osservare che_, nelle rilev,azioni, tra gli occupati vengono compresi anche coloro che sono sostanzialmente sottoccupati; e che, per altro, il fenomeno della sottoccupazione, gravissimo i11Italia, è soprattutto rilevante presso i giovani. In genere, minori ed anche fanciulli sono, ir1fatti, « i coadiuvanti »; soprattutto nel settore agricolo, nel settore artigianale e nelle attività terziarie. La sottoccupazione giovanile, tuttavia, si manifesta anche nell'apprendistato industriale, specie quando questo sfugg~ al previsto r~golamento, come generalmente avviene· nelle piccole aziende (14 ); e soprattutto appare nell'inoccupazione agricola: basti pensare, per questa ultima, non solo al giovane bracciante-disoccupato, ma anche al minore inoccupato, figlio di un piccolo coltivatore diretto, o di un mezzadro, o comunque appartenente ~d una famiglia colonica, il ( 14 ) Il regolare apprendistato nelle industrie si era andato progressivamente inste"." rilendo in questi ultimi anni (gli apprendisti ed i ragazzi, sul totale delle maestranze,. erano passati Ja una percentuale del 4,8 nel 1948 ed una percentuale del 3,8 nel 1951); lo riconosceva anche l'Inchiesta Parlamentare nel 1953. La nuova disciplina dell'ap-- ' prendistato, Legge 19-1-1955, N. 25, sostituendo la deficiente legge del 1938, pur nei suoi limiti, ha provveduto a dare ad esso un nuovo incremento (come già mostrano le recentissime rilevazioni), e soprattutto un migliore e generale regolamento. [67] Bibloteca Gino Bianco
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