7. - Le considerazioni fatte finora ci dovrebbero consentire di ricavare lina idea generale della situazione finanziaria del paese. Ripetuta la premessa che la mancanza di dati ufficiali statistici, dettagliati, può solo permettere di formulare delle induzioni, riterrei si possa osservare quanto segue. La produzione agricola del paese e l'allevamento del bestiame non bastano a nutrire tutta la popolazione eritrea: tuttavia i] divario fra la cifra che rappresenta il fabbisogno totale della popolazione e quella cui assomma il valore dei prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento 110n deve essere molto grave. Se si tiene conto in·oltre del fatto che l'industria eritrea esporta in parte i suoi prodotti, si può quasi assumere che quel divario debba ritenersi colmato dall'esportazione dei prodotti industriali. Dunque una formulazione approssimativa e rudimentale della bilancia commerciale eritrea (importazioni-esportazioni) dovrebbe darci valori non lontani dalla parità. Ma ben altra considerazione va fatta se si pensa che, alla cessazione deJ regime coloniale, l'Eritrea, per ragioni di prestigio e per darsi aspetto di , tato moderno, ha voluto divenire l'erede di una ·organizzazione statale il cui funzionamento costituisce un peso insopportabile per le attuali possibilità del paese. Insopportabile perchè non evolutosi per gradi, ma, sulla base di una situazione economica complessivamente arretrata e rudimentale, piombato all'improvviso sulle spalle degli Eritrei da quelle degli Italiani che lo sopportavano, come è noto, in pura perdita, con contribuzioni annuali straordinarie. _È questo, a mio avviso, il punto saliente da considerare per valutare la condizione attuale del paese. Già dai primi tempi dell'occupazione italiana le esigenze dell'organizzazione amministrativa, 11emmeno durante i periodi di amministrazione pii1 oculat~ (come al tempo del Martini), consentirono mai il pareggio del bilancio. Al contrario esse imposero un fardello già allora pesante all'economia italiana metropolita11a. Questo peso andò man mano aumentando: l'Eritrea fu sempre me110amministrata con criteri economici e sempre più con criteri di malinteso prestigio. Al tempo dell'impresa etiopica i criteri di amministrazione divennero bellici, in modo puro e semplice, cioè non ebbero più alcuna preoccupazione di costi. Si asfaltarono strade che sarebbero potute restare piste massicciate, si ingiganti l'attrezzatura portuale di Massaua, si costruirono innumerevoli stabilimenti militari. Era il tempo in cui si importavano l'acqua minerale e il foraggio attraverso il canale di Suez, senza badare al loro costo rovinoso. E questi criteri tendevano a divenire duraturi e a radicarsi nella mente degli amministratori. Essi solo possono spiegare come l'Eritrea, anche fra il 1936 ed il 1940, continuasse ad importare ortaggi, certe frutta, acqua minerale, prodotti che di lì a poco si produssero co11abbondanza s11l suo suolo. [53] Bibloteca Gino Bianco
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