pando da anni e conduce ad un esodo annuale di parecchie centinaia di individui, quasi tutti italiani. Perchè come osservavo prima, sono gli italiani che subiscono il processo di restringimento della ituazione economica più delle altre comunità. La parte più larga della popolazione, quella eritrea, salvo eccezioni che i contano sulle dita, non entra nemmeno nel mercato dei generi importati; vive di cereali, di carne e di frutta locali, che hanno prezzi non elevati, e per il resto ha bisogni assai ristretti. Invece gli italiani, i membri delle altre comunità di razza bianca e pochissimi eritrei costituiscono, dal punto di vista di una osservazione trettamente economica, un complesso di operatori economicamente al di sopra della media. Ciò è agevolato dal fatto che il.potere di acquisto del detto complesso viene accresciuto per gli italiani, da una erie di beni e ervizi dei quali essi dispongono indirettamente e che si è accumulata, in liquidazione dall'epoca coloniale, sotto forma di rendite, pensioni di guerra e di vario genere, diritto al rimpatrio gratuito per larghe classi di cittadini in qualità' di 11 profughi d'Africa », viaggi di licenza pagati dallo Stato agli ex funzionari del l\ilinistero Africa, assistenza medica facilitata e in moltissimi casi gratuita, sussidi agli indigenti elargì ti dalle rappresentanze cons·olari italiane ecc. Esiste dunque una tendenza del mercato dei generi importati ad essere empre più un mercato di generi di lusso, ed essa oggi già facilmente osservabile: valga, a proposito la constatazione che Asmara, che ha l'aspetto di una tranquilla cittadina di provincia italiana, ha un registro degli autoveicoli che comprende oggi circa 5.000 mezzi circolanti, su un complesso di circa 18.000 bianchi. 6. - Ho isolato il mercato al minuto dei generi importati, qualificandone la tendenza ad essere un mercato di generi di lusso, per rilevare un aspetto caratteristico della attuale situazione economica eritrea. Accanto ad e so è il mercato dei generi locali di prima necessità, che per comodità potremmo chiamare mercato indigeno, che non ha invece tale caratteristica, ed è anzi molto rudimentale. Se si prescinde ad esempio dalle tran azioni commerciali che si svolgono in A mara e negli altri centri principali, non è raro che esse avvengano, all'interno del paese, sotto forma di baratto o tramite monete di antichissimo uso, sbarre di sale, bestiame. Il mercato delle transazioni all'ingrosso, che ubisce anch'esso la enorme pres ione della tariffa doganale, è inceppato nel suo funzionamento <la tutta una serie di permessi di importazione e di esportazione, di concessionj varie per le disponibilità di valuta, di fenomeni di vischiosità che precedono o seguono i frequenti ritocchi e inasprimenti della tariffa doganale (l'ultimo è di poche settimane fa). Ad esempio, le importazioni aumentarono smisuratamente quando, in vista della federazione, gli importatori attendevano [51] Bibliotecaoinobianco
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