voro duraturo e produttivo. Nel settore dell'agricoltura, ad esempio, riferendoci sempre alla provincia di Catanzaro, esistono migliaia di coloni, di · contadini, di braccianti, che non conoscono a11cora la differenza che passa tra un tipo di concime e l'altro, ignorano ogni tecnica che riguarda le lavorazioni del terreno, non si muovono se non nell'ambito di vecchie tradizioni, trasmesse da padre in figlio, ormai superate dalle nuove progredite tecniche di lavorazione. Il trattore è conosciuto solo da pochi anni e sono tuttora poche le aziende che lo adoperano; e cosi dicasi dei mezzi tecnici p,iù perfezionati, messi a disposizione di una agricoltura industrializzata. Nelle provincie calabresi, terra dell'ulivo e della vite, s'ignorano, s'intende sul piano di una perfetta conoscenza tecnica, la potatura e l'innesto. Si pota e s'i:1.- nesta alla vecchia maniera. La produzione è quindi scarsa, i prodotti spesso 110n buoni, e quindi non redditizi sui mercati di co:isumo. Braccianti specializzati, capaci di costruire un muro a secco, d'impiantare un vivaio od un frutteto razionale, sono ancora molto rari. Tutto ciò dipende dalla manca:iza di corsi professionali per l'agricoltura. Una volta, e fu un errore sopprimerle, f11nzionavano, ed erano una ottima guida per il contadino, le cosiddette Cattedre Ambulanti di Agricoltura. L'Ispettorato compartimentale o gli Ispettorati provinciali che le hanno s·ostituite fan:io pochissimo, o quasi nulla, nel campo della specializzazione, nel senso cioè d'istruire, di perfezionare gli elementi, pochi o molti, che ai lavori dell'agricoltura si dedicano, Ciò costituisce anche una delle cause determina~ti dell'aspetto patologico che assume il fenomeno dell'urbanesimo, che quindi si risolve in un incremento del sottoproletariato urbano e non della forza di lavoro industriale, qua11,do deriva dall'espulsio11e dalle campagne di braccianti analfabeti che non si è riusciti a fissare nelle attività agricole perchè nemmeno a questo abilitati. Nel campo dell'industria, particolarmente nel settore dell'edilizia, vi è assoluta carenza di manovalanza specializzata, di muratori, di carpentieri, di ceramisti, di uomini capaci non diciamo della costruzione di un impianto completo, ma èli una buona riparazione. L'urgenza di corsi professionali è, quindi, particolarmente sentita nei due settori, sia nell'industria che nell'agricoltura. L·u.I.L. Provinciale, in una sua nota del 27 marzo di quest'anno inviata all'Ente Nazionale Formazione e Addestramento Professionale, faceva presente il numero dei corsi gestiti: 15 nell'annata 1953; uno nel 1954, 5 nel 1955, 5 nel 1956, 7 nel 1957. E stato uno sforzo notevole che ha dato buoni risultati. In questi corsi si è tenuto conto delle norme ministeriali, e particolarmente per quanto concer11e l'accertamento dei requisiti tecnici. Si è determinata cioè una stretta connessione tra l'attività addestrativa intrapresa e le [45] Bibloteca Gino Bianco '
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