Nord e Sud - anno IV - n. 33 - agosto 1957

intervento; e sono quindi, gli uni e gli altri, problemi di combinazione e dosaggio degli interventi. Volgendosi allora, in primo luogo, ai problemi delle scelte settoriali - senza nutrire alcun pretenzioso proposito di additare categorica1nente e dettagliatamente i singoli, pecifici settori industriali che sembrano richiedere un più accentt1ato impulso - si possono indicare i criteri basilari cui dovrebbero ispirarsi quelle scelte. Tali criteri si riassumono nel rispetto di due fondamentali condizioni che dovrebbero qualificare il processo di industrializzazione del Mezzogiorno. E cioè: a) la prima condizione è che tale processo adduca alla formazione di un sistema industriale « equilibrato »; b) la seconda condizione è che esso abbia luogo in armonia con gli obiettivi di svilupp·o delle strutture industriali nazionali, considerate nel loro insieme. Si afferma così la necessità di perseguire una accentuata diversificazione dell'apparato industriale meridionale: il quale attt1almente - proprio a causa della sua deficiente diversificazione - non è in grad·o di espandersi, attraverso l'ammodernamento e l'ampliamento delle proprie strutture, a quel ritmo accelerato che sarebbe richiesto; nè potrà mai giovarsi, in difetto di quella diversificazione, degli effetti autocumulativi dell'espansione di un sistema industriale « equilibrato » o « bilanciato ». Necessità, quindi, di promuovere ed agevolare l'inserimento, nelle strutture industriali del Mezzogiorno, di inziative cc nuove » relativame1ìte alla loro configurazione attuale: e cioè di potenziare una tendenza che - in base ai dati sugli investime11ti connessi ai finanziamenti speciali dell'ultimo quadrienr1io - si è rivelato già in atto, come fenomeno qualitativo, e però insufficiente nella sua portata quantitativa (cfr. inchiesta sui finanziamenti industriali, pubblicata sul n. ~9 di Nord e Sud). A questo proposito si offre !'·occasione di osservare come 110n sia onsentito di limitare la prospezione dei mercati di sbocco della produzione di tali « nuovi » settori (neanche in via preminente), alle sole possibilità di as• s·orbimento connesse al mercato meridionale. È infatti estremamente probabile che - guardando ad un futuro relativamente immediato e contando sull'accrescimento spontaneo della don1anda locale dei cc nuovi » prodotti - non si possano rintracciare iri loco le garanzie di un assorbimento di tali beni sufficiente ad alime11tare in loco una produzione quantitativamente compatibile con le minime dimensioni aziendali richieste. Non si dovrebbe però essere autorizzati da ciò a ritenere non conveniente il sorgere di iniziative industriali dedite a siffatte produzioni. La prospezione dei mercati di sbocco, sulla quale fondare i giudizi di convenienza, deve invece assere allargata oltre gli angusti limiti dei 1nercati meridionali: ai mercati extra-meridionali. nazionali od esteri che siano. [36] BiblotecaGino Bianco

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