gnazione dall'alto: e dall'altra il carisma dei capi supremi non ha niente a vedere coi singoli movimenti nazionali: le normali contese per il potere ne sono, come s'intende, profondamente modificate. Co11 ciò non si vuol negare tuttavia che lo sviluppo organizzativo dei partiti comunisti abbia influenzato lo sviluppo organizzativo degli altri partiti, anche di partiti democratici, specialmente di massa (ma non soltanto di m.assa: bisogna non aver mai assistito ad un congresso di partito per non sapere che uno dei temi più frequentemente ricorrenti è quello della polemica contro la politica in nome dell'organizzazione!). Un'influenza~ dunque, v'è stata, ma è stata piuttosto di natura tecnica. Ed è appunto tale 11atura che ci induce a ritenere le differenze assai piu importanti e decisive delle rassomiglianze, e a non dimenticare -che sono stati in primo lu(?go dei fattori propri della vita democratica e dello sviluppo democratico che hanno prodotto gli apparati. Da questo punto di vista anche l'apparato comunista è figlio dello svo1gimento democratico: solo che per esso il matrin1onio con l'ideologia comunista ha portato mutamenti radicali. Appunto Michels osservava, avendo innanzi come si è visto l'esperienza della socialdemocrazia tedesc,a degli ìnizi del secolo, che la burocrazia è una conseguenza diretta dell'estensione dei partiti. L'intervento delle grandi masse nella lotta politilca mercé del suffragio universale no1 n poteva del resto non modificare completamente le vecchie strutture pc1rtitiche: la clientela personale (soprattutto laddove al suffragio universale si è accop- . piato il sistema proporzio 1 nale) ne è risultata spezzata; e solo in certe regioni d'Italia (o dèlla Francia, dove però v'è una proporzionale corretta) e per certe piccole formazioni politiche l'elezione e restata un fatto di rapporto personale tra eletti ed elettori. Il fenomeno clientelistico si è semmai trasferito all'interno di ogni partito (soprattutto in quelli in cui la disciplina non è saldissima) dando vita ad un singolare fenomeno che si è con efficacia chiamato il « cannibalismo di lista>>.Al vincolo personale si è sostituita l'adesione fondat.a su una convinzione più o meno razionale, su una conoscenza più o meno esatta della realtà politica, su una critica più o meno pertine11te delle forze e dei pro1 grammi in presenza. Insomma con l'intervento delle masse, con il progresso dell'educazione politica, con il diffondersi degli strume11ti di formazio,ne dell'opinione pubblic,a, si è avuto nel corpo del Paese un'evoluzione simile a quella del concetto di mandato. Come il deputato ha tende11za sempre crescente a considerarsi non tanto [25] Bibloteca Gino Bianco
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