Nord e Sud - anno IV - n. 33 - agosto 1957

.. Il problema degli "apparati" di Vittorio de Caprariis Il recente congresso del Partito Socialista Italiano o, per dir meglio, quel che è accaduto a questo congresso ha richiamato l'attenzione degli osservatori su un fenomeno tipico della vita politica, anzi della vita partitica contemporanea: il fenomeno degli apparati. A Venez~a, infatti, accadde che mentre non vi fu battaglia oratoria, non vi fu ·discussione, approfonliita e polemica, della linea proposta dal Segretario del partito, mentre non vi furono obiezioni (o ,almeno obiezioni chiare: ché tali non si possono considerare quelle espresse col linguaggio iniziativo dei neo-leninisti del PSI) o mozioni contrapposte; vi fu poi una guerra segreta per la maggioranza dei seggi riel Comitato Centrale. Cos1 poté accadere che la tendenza che aveva per così dire voc,almente dominato il congresso e dato i temi di una politica risultasse minoritaria; laddove i gruppi che si sapevano irreducibilmente avversi alla nuova politica risultarono maggioritari. L' appar;ito del partito aveva evitato di compromettersi pubblicamente, aveva magari dissimt1lato temporaneamente i suoi dissensi e le sue riserve, e poi, al momento giusto, aveva fatto scattare il meccanismo oligarchico: e aveva vinto. I discorsi generosi, l'onesta persuasione, la necessità fortemente avvertita dal comune delle persone di una svolta strategica e non t.attica soltanto nella politica del partito stesso, la speranza, o illusione che fosse, di costituire nel Paese una sola grande forza socialista e democr;itica: tutte queste cose pesavano meno della spada di Brenno. Quel che è accaduto a Venezia è sembrato la vittoria dei «funzionari>> di partito sui leaders politici del partito stesso e si è creduto di scoprire un male nuovissimo. Ma a dire il vero la realtà degli apparati non è aff.atto nuova, se fin dal 1910 Roberto Michels poteva tentar di teorizzarla sullo [?3] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==