mente, egli scriveva, l'esilio, più che un dramma, è un onore, un previlegio. Storicamente è l'opposizione radicale non solo alla forma fascista in cui sono sboccate fataltnente l'incoscienza e la fazio4 sità italiana, ma a questo fondo di faziosità e di incoscienza che ha inevitabilmente tradotto il fascismo italiano e che ·si prepara, con molta malinconia di illusioni a perpetuarlo domani sotto altra specie per altre vie. Idealmente è il riscatto dall'errore madornale di pretendere di conquistare la libertà politica in Italia, prima di avere realizzata la libertà interiore e individuale qui in esilio: la libertà insomma di pensare e di sentire dell'uomo di fronte all'uomo, al di fuori di ogni considerazione di forza e di numero, di funzione e di clientela >>. E questo era anche il programma del Pungolo: un programma che si risolveva nel proposito della formazione della classe dirigente; compito che, lo sanno bene oggi certi gruppi di democrazia laica, non è detto che non sia in certe circostanze (piuttosto frequenti nella storia d'Italia) un compito di alta etica ed al tempo stesso di alta politica. Chi nega la validità etico-politica di una tal funzione difficilmente potrà dire d'aver compreso il meglio di certi messaggi di Gobetti, l'importanza fondamentale di Benedetto Croce per la Storia Civile d'Italia, il senso della lezione di coscienze liberali sincere fino alle ultime conseguenze. F. R. Dir. Resp.1 F. Compagna • Segr.t Redaz.t N. Ajello • Stampai Archetipografia di Milano S.p.a. • Viale Umbria, 54 Spedizione in abbonamento postale, Gruppo III • Pubblicazione autoriuata • Printetl in Italy • Tutti i diritti 4li proprietà letteraria ed artistica riservati • I manoscritti anche se non pubblicati non si restituiscono. Bibloteca Gino Bianco
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