Nord e Sud - anno IV - n. 33 - agosto 1957

LA VITA POLITICA I partiti politici sono scarsamente organizzati, ad eccezione della Democrazia Cristiana, che può anche disporre del sostegno di varie ed efficienti associazioni cattoliche. L,a presenza di tali organizzazioni parapolitiche costituisce una grave remora per lo sviluppo democratico della città. Il clero fa il bello e il cattivo tempo ed è lanciato verso questo attivismo che gli ha dato molte soddisfazìoni; è difficile che, una volta gustato il dolce Sp:pore del potere, se ne lasci facilmente distogliere. Dal periodo del referendum (quando il vescovo del tempo, il clero e quasi tutti i << galantuomini» si batterono a favore della monarchia), a oggi si assiste a una serie ininterrotta di ingerenze. Finora lo zelo, la serietà morale, la pietà di mons. De Chiara, nuovo vescovo dal 1953, non sono riusciti a infrenare l'attivismo del clero entro i debiti riguardi; è dubbio che possa riuscire in avvenire (4 ). È altrett.anto difficile che possa limitare lo sfarzo delle feste religiose ( che sono favorite dai parroci), per le quali si sperperano somme favolose. I nuovi fermenti portati dalla lotta di Liberazione, coincisero con l' elezione al Comune dell'amministrazione repubblicana, che ha segnato tr,acce prof onde nella vita della città e si è distinta non solo per la com·petenza (è suo merito se furono avviati a soluzione o impostati e risolti i principali problemi), ma 1 anche per la rigidezza con cui spese il pubblico denaro ( 5 ). Dopo due anni, nel '48, quando l'ansia di rinnovamento, che aveva pervaso anche il Mezzogiorno si affievolì, l'opera di disgregazione compiuta dai «galantuomini», dal clero e dalla Curia aveva dato i suoi frutti e aveva fatto sorgere i dissidi anche in seno alla maggioranza. D'opo le dimissioni dei repubblicani, si sono avute prima due spensierate gestioni commissariali e poi due maggioranze composite e prive di qu.alsiasi indirizzo amministrativo e politico, la seconda delle quali, l'attuale, e composta di democristiani, ( 4 ) A tale proposito è curioso, n1a molto significativo, il fatto che i miletesi, soggiogati dal fascinoso ducismo di mons. Nicodemo, che fu vescovo di Mileto dal 1946 al 1953, non apprezzino convenientemente la profonda religiosità del nuovo vescovo, alieno dalle pompe, dalle parate, dai discorsi magniloquenti. ( 5 ) Fu allora la prima, e l'ultima volta, che la << ndranghita >> venne combattuta apertamente e, su richiesta del Sindaco, si misero in atto decise azioni di polizia. [115] Bibloteca Gino Bianco

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