wntingente (non siamo, perciò, d'accordo con l'on. Romita quando scrive che l'assillo dei tempi ci costringerebbe, a volte, a seguire « impulsi imme• diati »), che consiglierebbero fa istituzione di questi nuovi Enti; ed ancor meno saremmo propensi a credere che si voglia o si debba seguire una ~pecie di « moda » corrente. Le ragioni sono ben diverse e più serie, e vanno, appunto, cercate nella denunciata situazione di carenza dei mezzi e degli strumenti di cui dispone oggi il Ministero dei Lavori Pubblici. Su questo crediamo non vi possano essere dubbi. E non ve ne dovreb·bero essere neanche sulla necessità t e sull'urgenza di provvedere all'emanazione anche per questo Ministero - e vorremmo dire prima che per qualsiasi altro - di quetle leggi orga- . niche fondamentali richieste dall'art. 95 della Costituzione. È necessario definire ed aggiornare al più presto le attribuzioni e l'organizzazione del Ministero per far sì che esso possa adempiere ancor' oggi, come per il pas·- sato, in piena eflicienza, ai suoi compiti; che diventano sempre più vasti e complessi, e perciò non possono essere più regolati e svolti da una ,legislazione e da un'attrezzatura tecnico-amministrativa, benemerite quanto si voglia, ma ormai logore ed inattuali. Noi siamo tra coloro che auspicano una politica unitaria di lavori pubblici; ma a condizione che essa sia efficiente e realizzatrice. E, dovendo scegliere tra il culto di una nobile tradizione e la concreta realizzazione di ·un programma di opere, ritenuto indispei:isabile allo sviluppo economic9 e sociale delle nostre popolazioni, saremmo senz'altro per questa seconda, anche se fossim.o costretti, perciò, ·ad ab1 bandonare quella politica unitaria ed a sostenere la istituzione di un nuovo Ente. Consapevoli del danno che viene al prestigio ed all'autorità dello Stato dal frazionamento delle pubbliche iniziative, quando queste sono sottratte ai suoi organi istitutivi, sentiamo altresì il danno che verreb·be al P!ogresso del nostro Paese se il rispetto degli ordinamenti statali esistenti dovesse costituire una remora allo sviluppo di quelle attività che si ritengo110 indispensabili al nostro esistere ed al nostro progredire. E poichè siamo convinti che è possibile evitare l'uno e l'altro danno soltanto se si provvede al più presto a porre gli organi statali esistenti in condizione di soddisfare ai 11uovi compiti ai quali sono chiamati dalle rinnovate esigenze della vita italiana, intendiamo dare, con l'esposizione di alcune situazioni di fatto, e delle considerazioni e delle proposte che ne derivano, un nostro contributo [9] Bibloteca Gino Bianco
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