Nord e Sud - anno IV - n. 33 - agosto 1957

e avrebbero perciò una estensione di 3355 ettari. Tuttavia il nuovo catasto ha accertato che la superficie dei terreni è di 3398 ettari (e sembra che questo fatto si sia verificato un po' dappertutto nell'Italia meridionale). Della produzione non esistono, o non siamo riusciti a trovare, dati antichi o recenti, anche approssimativi. Non si è molto lontani dal vero, asserendo che la produzione si aggira intorno alla media nazionale (e questo è poco, data la buona qualita dei terreni), e che culture e produzione non hanno subito variazioni e incrementi apprezzabili da almeno • cento anni a questa parte. La stasi dell'agricoltura ha rallentato lo sviluppo, nelle condizioni materiali e nella mentalità, degli ambienti contadini; nelle campagne c'è senza dubbio aria di risveglio e di ·progresso, ma ancora non si può dire che la vita abbia raggiunto un livello normale. Peggiori sono le condizioni del bracciante: anche se egli, con grande meraviglja dei << galantuomini », veste decentemente e va al cinema, se sua moglie ha smesso l'abito tradizionale, formato dalla gonna di panno grigio e dalla camicetta ( << spartutu >>), è denutrito e abita in case mals,ane, prive di qualsiasi elementare conforto. Ha paghe di fame: nel secondo semestre del 1952, il suo salario oscillava d,alle 150 alle 200 lire giornaliere, attualmente è di 400 lire. Le sue figliole, se lavorano come cameriere, non guadagnano più di tremlia lire mensili, oltre il vitto. I lavoratori dell'edilizia e i generici che lavar.ano in città, sono in condizioni di relativa superiorità, ma la grande maggioranza manca di qualificazione e soffre la disoccupazione; se occupati, non sono p,agati secondo le tariffe sindacali. Solo gli specialisti, carpentieri, muratori e cementisti, sono richiesti e lavorano con continuità. Falegnami, ebanisti, meccanici, sarti non hanno mai potuto trov,are nel paese una decorosa sistemazione; e perciò queste categorie formarono una aliquota rilevante delle forze di lavoro emigr,ate in America. Oggi la loro situazione· non è mutata. In America alcuni cambiarono posizione, tanto da acquistarsi una casa e un terreno; e riuscirono ad esprimere dalle loro famiglie, a prezzo di chissà quali sacrifici, un professionista; altri tornarono a chiudere la loro vita in paese, lasciando i figli oli sistemati. I pentolai al tornio, numerosi qualche anno fa, si sono ridotti in pochi, [105] Bibloteca Gino Bianco

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