.delle 100 mila aule, non si può certo in qu.esto modo porre la questior1e. Quello che viceversa può essere opportuno predisporre in tempo utile è lo studio relativo agli elementi da produrre industrialmente e che possono , servire alla più rapida realizzazione ed utilizzazione delle unità scolastiche. Allo studio, cioè, di quegli elementi che nel temp•o moderno possono sostenere il ruolo che, nell'edilizia tradizionale, hanno tenuto per millenni la pietra ed il mattone. Questi elementi, che, da molti sintomi si comprende dovrebbe avere nuove dimensioni, non sono certo richiesti soltanto per l'impiego in costruzioni scolastiche, ma piuttosto per l'edilizia in gener.e. Se fossero avviati degli studi in tal senso, questi tentativi potrebbero portare frutti considerevoli sotto ogni aspetto. Sarebbe possibile, forse, ritrovare un 11uovometro nei ritmi della costruzione edilizia, un nuovo lavoro per la manodopera industriale, una nuova economia della costruzione, e fornire alla fantasia d.ei progettisti un nuovo mezzo di espressione. Per l'edilizia scolastica, le norme impartite dal Ministero della Pubblica istruzione impongono ai progettisti una serie di condizioni da sod(lisfare. Questo è certo un bene, perché si tende con questo ad ottenere scuole -che rispondano, tutte, alla medesime esigenze di metodo di insegname11to e di vita della popolazione scolastica. C'è solo da osservare che sono previste forse troppe possibilità di deroghe dalle norme, sia pure con l'obbligo delì~ documentazione e sia pure con il previsto vaglio e la prevista autorizzazione da parte del Ministero della P.I. Credo comunque, che, sempre nel più assoluto rispetto delle nor1ne che regolano attualmente l'edilizia scolastica, sia quanto mai necessario un preliminare studio per la ricerca della piu economica unità scolastica. 11i .sia co11sentito di proporre allo studio una unità edilizia di 10 aule su due piani, con la possibilità di affiancamento di una seconda t1nità identica all~ prima. L'unità così composta, potendo r,aggiungere le 20 aule, sfiorerebbe -il limite massimo, indicato in 24 aule dalle norme emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione, e potrebbe risultare più economico delle unità minori. È chiaro che non si vuole qui affermare la maggior.e idoneità d~un::t dimensione rispetto alle .altre, nè indicare in alcun modo le soluzioni da preferirsi a priori, ma si pongono soltanto in luce alcune ipotesi, più a titolo di esemplificazione che non di preferenza. Si tratta di ipotesi che hanno indubbiamente una propria attendibilità; ma che vengono esposte per dimostrare principalmente la necessità dello scrupoloso es.am.edi cui abbisognano, [96] Bibloteca Gino Bianco
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