;giornali non si può spiegare che con la pigrizia e il timore di responsabilità .degli editori, che da una gestione diretta trarrebbero vantaggi sicuri. Bisogna .ancl1e ricordare cl1e, non essendo fisse nè le tariffe nè gli sconti (come lo .s.ono negli ,altri paesi, il concessionario influenzerà l'utente a servirsi cli .questo o quel giornale (favorendo quindi anche i piccoli) offrendo sconti più forti. In Italia i grossi utenti di quotidiani a pubblicità concessa possono .ottenere sconti anche dell'80 % sui prezzi di testata e in genere pagano ]o .spazio con una media del 40 % di sconto sulle tariffe. Per questo argomento è interessante la polemica tra L. Romagnoli, -vice direttore della SPI, e I. W eiss, in seguito ad un articolo di qu·esto 11ltimo, .apparso sul Mercurio nel 1955, in cui si denunciava il problema. Romagnoli, _infatti, oltre che meravigliarsi che si possa pensare che le concessionarie .abbiano in mano la vita del giornale e quindi esercitino un effettivo potere politico, dichiara candidamente che il giornale << ha diritto e ragione di espor- -re in testata un prezzo della pubblicità che almeno corrisponda al valore industriale dell~ spazio che offre e che almeno in p,artenza sia adeguato agli elevatissimi costi di 1Jrod11zioneche subisce l'editore. Se poi il mercato non consente di spu11tare quel costo, se si devono praticare forti sconti, .ciò può essere dovuto a una ragione contingente che oggi ha una caratteristica e che domani può variare. Ma sarebbe i11giusto esporre tariffe che Jdessero l'impressione di t1n costo industriale basso me11tre in realtà è molto ~ maggiore ». In concreto, questa asserzio11eco,nferma lo stato di fatto per cui -il co11cessionario può ridurre il prezzo dello spazio di un giornale per la- .sciare più alto quello di un altro, o ,alzare la tariffa di uno e diminuire in cambio quella di altri in contratti cumulativi con l'utente; ed è chiaro .anche che il concessionario può qui11di concedere sconti e ribassi a un utente e all'altro no, o addirittura rifiutare avvisi offerti a tariffa intera a suo insin- .d,acabile giudizio (la Motta che voleva rispondere a un avviso di Alemagna .che riteneva inesatto si vide rifiutare lo spazio da due grossi quotidiani setten- .ecc.; cosa che non fanno mentre da alcuni anni lo stanno facendo alcuni editori di grandi periodici che ne gestiscono direttamente la pubblicità. Segnaliamo il N otiziar1:o M ondadori, dedicato agli inse~zionisti delle pubblicazioni periodiche Mondadori, il quale, oltre alla dichiarazione formale delle tirature e delle vendite, ne offre la relativa documentazione, insieme ai risult~ti di inchieste e referendum operati tra i lettori ~,deivarii periodici e ad altre notizie che possano interessare gli inserzionisti. Bibloteca Gino Bianco (80]
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