Nuovo corso del sindacalismo nel Sud? di Giuseppe Galasso A breve distanza di tempo l'una dall'altra, le tre maggiori organizzazioni sindacali italiane hanno tenuto a N,apoli ciascuna un proprio convegno meridionale. C'è da chiedersi se la quasi contemporaneità dei tre convegni sia stata dovuta a un mero caso o se, invece, essa non vada piuttosto ascritta ad effetto di particolari condizioni in cui gli sviluppi della vita meridionale hanno posto' negli ultimi tempi il movimento sindacale di queste regioni, e alle quali, pertanto, s'è dovuta necessariamente rivolgere l',attenzione delle direzioni centrali. La risposta non può essere dubbia: i tre convegni vanno obiettivamente rapportati alle <<novità» maturate nel Mezzogiorno, durante l'ultimo quinquennio in particolare, ma già ,dall'i11domani della Liberazione in poi. Il dopoguerra ha visto svolgersi nel M·ezzogiorno un processo sempre meno timido di ammodernamento delle strt1tture tradizionali e di progressivo inserimento di esso nel più ampio circolo della vita italiana ed europea. E' stato un merito indiscutibile della politica democr,atica in questi anni quello di aver compreso la necessità di un proporzionato intervento pubblico per liberare il processo al quale abbiamo accennato dalle remo- . re - entro le quali ·esso avrebbe finito con l'essere strozzato - dell'.arre ... tratezza politica e civile del Mezzogiorno stesso; e di aver quindi operato per cl.area tale intt1izione quella veste concreta che meglio le si conveniva. Fu - è appena necessario ricordarlo - la politica della Cassa, della liberalizzazione degli scambi, della riforma ,agraria, della integrazione europea. I frutti di questa politica sono andati assumendo una consistenza ed una fisionomia sempre più definita; e come da essi sono state sempre più larga- [6] Bibloteca Gino Bianco
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