tuiva, al 31-12-1956, il 26,53 o/ 0 , ed aveva quindi subìto un incremento del1' 1,94 per cento. Nella sezione Montecalvario, si è avuta addirittura una diminuzione della superficie stradale del 9,44 %, contro un aumento demografico di 6574 abitanti, pari al 14,41 %; un aumento del numero delle abitazioni pari al 5,06 %; u11 aumento della densità del 14,41 % e dell'indice di affollamento da 1,60 a 1,98. Dall'esame di questi dati, che si riferiscono certo a casi-limite, ma assolutaroente non eccezionali, il rilievo che sinteticamente s'impone è che laJ proporzionalità tra l'incremento del traffico, della popolazione, della den ... sità, ecc., e quello della superficie stradale,. anzichè diretta, è inversa. La mancanza di opportuni piani regolatori ha senza alcun dubbio conribuito in misura determinante al perpetuarsi di simili fenomeni negativ1 e delle loro note ripercussioni. Infatti, l'inadeguata impostazione dei problemi del traffico ha sempredato origine - ogni qualvolta si sia ritenuto di poterli risolvere al di fuoi"i di una coerente concezione -urbanistica - a provvedimenti rispettivamente insufficienti ed errati: norme di carattere organizzativo (regolamentazioni varie, sottopassaggi) e sventramenti indiscriminati. Divieti di sosta, sensi unici, quadrilateri di scorrimento, attraversamenti pedonali, ecc., riflettono una concezione strumentale ed inadeguata dei problemi del traffico; e rappresentano altrettante soluzioni di ripiego, la cui insufficienza, oltre ad apparire inequivocabile sul piano concettuale al tecnico• che abbia approfondito la natura ed i caratteri effettivi di tali questioni.. non ha mancato poi di rivelarsi a tutti per la modestia dei risultati ottenuti .. Ben più gravi però sono gli sventramenti massicci e le demolizioni incliscriminate. Sventramenti e demolizioni traggor10 ispirazione al tem1)0 stesso da una diff1..1saincu lttira, che ignora i valori storici ed artistici, oltre che ambientali, di una tradizione altamente significativa, e dalla pressione determinante di interessi economici, legati alla speculazione sulle aree fabbric~-- bili; ma non è raro il caso che si tenti, in maniera più o meno grossolana· ed ingenua, di trovar loro una giustificazior1e che dovrebbe consistere in una pretesa incompatibilità di coesistenza tra ambiente storico e vita attuale,. ovvero di una cc rottura », come oggi piace di dire. A Napoli, in particolare, che cosa si è fatto per risolvere se non altroi problemi posti dalla circolazione? Ben poco, inv,ero, ed anzi non sono mancati gli interventi per così dire « controproducenti ». Non è certo costruendo sottopassaggi, o istituendo sensi unici, divieti di svolta a sinistra, circolazioni rotatorie, ecc., che si possorìo affrontare i p!·o·•· blemi del traffico nella nostra città. E per di più, la congestione attuale del vecchio centro verrà accresciuta dalla costruzione, sull'area del Rione Caritù_. [69] BiblotecaGino Bianco
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