ormai di una consultazione elettorale, che promette di essere non meno importante e decisiva di quelle del '48 e del '53. Ma - dacché interni squilibri ed esterne influenze hanno operato la dissoluzione della vecchia maggio-- ranza legata al nome e alla politica di Alcide De Gasperi - non è stato, forse, un male che i tempi siano stati affrettati e che i partiti·, sui quali incombono precipuamente le responsabilità imposte dalla suprema esige1iza dz una robusta, articoLatae feco1idacontz'nuitàdi vita dernocratica z·n,Italia, siano stati posti chiaramente di fronte al problema di rz·cercaree saggiare le 11uoveformule, i nuovi schieramenti, che possono consentire una tale continuità. Sz' era giunti al punto· in cui era lecito affermare che soltanto u1i sollecito diradamento degli equivoci del quadripartito avrebbe potuto sal vare la sostanza, irrinunciabile, di una politica centrista, alla quale non sempre il quadripartito stesso si tenne fedele o che (almeno) no11sempre perseguì con la necessaria dedizione e fermezza. Nel momento in cui scriviamo è ancora presto· per pro11unciarsisulla piega che le cose sembrano voler assumere. E neanche la singolare ricomparsa dell'on. Zoli ed i fumosi propositi con cui il suo governo sembra prepararsi al « la,vaggio » dei voti monarca-fascisti po~sono costituire, allo stato delle cose, un chiarimento adeguato: sono, al contrario, una prova di più del generale disorientamento. Alle elezioni sarde, infine, che, a due anni da quelle siciliane, sono giunte a confermare alcune tesi sempre sostenute su questa rivista e solo parzialmente ed episodicamente smentite in questo, lasso di tempo, dedichererrio, prossimamente, il commento adeguato e ragio11atoche il fatto richiede. Vogliamo soltanto, parlare qui di qualche episodio svoltosi ai margini del fatto· elettorale, e precisamente dell'atteggiamento tenuto, al pro-- posito, dalla stampa del PSI. Atteggiamento, invero,idz stupefacente rz·nunl·1.a d ogni serio discorsopolitico, se il calo dei voti del PCI, di cui il PSI ha z1i buona parte beneficiato, è stato definito, i1i prevdenza, come << l?z·ncrescioso i11fortuniooccorso ai compagni comunisti» e commentato con l'aria di clii dica: « badate, l'è andata così, ma non s'è fatto apposta». Non è q11,estala strada sulla quale il PSI si possa avviare a giocare, nella vita poli., tica italiana, quel ruolo al quale continuamente, da alcuni anni a questa parte, dichiara di aspirare. Quel ruolo richiede chiarezza d1:idee, modernità di vedute, preparazione di capi e di gregarii; ma richiede innanzitutto, e soprattutto, il coraggio morale di essere,nella libertà e per la libertà, sempre e soltanto se stessi. 151 BiblotecaGino Bianco
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